DER MÄDCHENHIRT

Karl Grune

Sog.: dal romanzo omonimo (1914) di Egon Erwin Kisch. Scen.: Karl Grune, Beate Schach. F.: Felix Xaver. Scgf.: Karl Grune. Int.: Magnus Stifter (il commissario di polizia), Fritz Richard (Chrapot), Lotte Stein (sua moglie), Henri Peters-Arnolds (Jaroslav), Lo Bergner (Betka Dvorak), Roma Bahn (Luise Heil), Rose Liechtenstein (Illonka Serenity), Paul Rehkopf (Albert Wessely), Franz Kneisel (Anton Novotny). Prod.: Künstlerfilm GmbH. 35mm. L.: 1430 m. D.: 70’ a 18 f/s. Imbibito e virato.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel 1919 in Germania con il termine ‘Mädchenhirt’ (che alla lettera può essere tradotto come ‘il pastore di ragazze’) si designava comunemente il protettore. Der Mädchenhirt, girato in esterni a Praga, fu il primo film diretto da Karl Grune. Sorprende con il suo ritratto della cultura giovanile, che ai nostri occhi può risultare un po’ anacronistico perché non siamo abituati a vedere adolescenti e giovani adulti che si comportano così in un film degli anni Dieci: li vediamo gironzolare in una Praga splendidamente fotografata, e il nostro pensiero va subito ai Vitelloni di Fellini. La sola grande differenza è che Der Mädchenhirt affronta argomenti tabù come la prostituzione e le malattie veneree, che sicuramente portarono alla decisione di vietarlo ai minori e di classificarlo come film per soli adulti. Questa storia melodrammatica e assai pessimista sulla riabilitazione dei criminali era tratta da un romanzo di Egon Erwin Kisch, noto come ‘il reporter scatenato’, famoso per aver svelato la scandalosa vicenda di spionaggio in cui fu coinvolto il colonnello Redl. La sceneggiatura, molto fedele al reportage sociale di Kisch, fu scritta dal regista con la futura moglie Beate Schach. Grune riesce a rendere il clima sordido dei bassifondi di una metropoli di inizio secolo con i suoi affari loschi e i suoi locali equivoci, e lo fa usando quasi sempre ambientazioni praghesi autentiche. Il tono è dunque molto realistico, e gli spettatori possono godere della visione di alcuni scorci di vita nella città vecchia in un’epoca in cui non esisteva ancora il turismo di massa.

Karl Wratschko

Copia proveniente da