CRÉATION DE LA SERPENTINE

Segundo de Chomón

Prod.: Pathé 35mm. L.: 104 m. D.: 5’ a 18 f/s. Bn

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

In questi film, spesso cortissimi, sono assolutamente riconoscibili i tratti che identificano con precisione la matrice originaria della Serpentina. Numerosi sono gli aspetti comuni che identificano questa discendenza diretta. La coreografia e il movimento, l’uso di uno sfondo nero che fa risaltare l’atmosfera onirica data dall’apparizione della danzatrice, il candido costume i cui veli, prolungati e manovrati da lunghe bacchette poste al suo interno, ricoprivano l’interprete “fagocitandone” il corpo. Dal punto di vista tecnico, la staticità e la fissità dell’inquadratura viene equilibrata dal movimento della danza e si puo sostenere che il colore, applicato per la prima volta da Edison in Annabelle’s Serpentine Dance, fu utilizzato nel tentativo di ridare alle immagini lo stupore della fantasmagoria che stava alla base della creazione di Loïe.

Massimo Piovesana

 

 

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Copia restaurata a partire da due nitrati positivi provenienti dalla Cinémathèque Française e Les Archives Françaises du Film du CNC