Confucius

Fei Mu

Tr. let.: Confucio; Scen.: Fei Mu; F.: Zhou Daming; Scgf.: Zhang Hanchen; Mu.: Huang Yijun, Qin Pengzhang; Su: Pan Wuding, Wu Zhizhen, Guo Dazhen; Int.: Tang Huaiqiu, Zhang Yi, Sima Yingcai, Pei Chong, Cheng Qi; Prod.: Min Hwa Motion Pictures (Minhua) Jin Xinmin, Tong Lian. 35mm. D.: 96’. Bn. 

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dei diciotto film diretti da Fei Mu (1906-1951) ne restano una dozzina scarsa, non In buono stato. Il suo celeberrimo Xiaocheng zhi Chun (Spring in a Small Town, 1949), in occasione del centenario del cinema cinese nel 2005 fu votato miglior film in assoluto da centinaia di cineasti di Cina, Hong Kong e Taiwan. Nel tentativo di “riabbracciare” queste tre anime conflittuali e il loro turbolento passato cinematografico, Jia Zhangke dedica allo shanghaiese Fei Mu, morto esule a Hong Kong, un’ampia tranche del suo recente film Hai shang chuan qi (I Wish I Knew, Cannes 2010).
Il miracoloso ritrovamento e il meticoloso restauro di Confucius da parte dell’Hong Kong Film Archive ha contribuito, da un lato, a esaltare la maestria stilistica di Fei Mu, e dall’altro a squarciare un velo sul periodo dell’occupazione giapponese. Calza il paragone con il periodo dell’occupazione nazista della Francia, in cui sono stati possibili capolavori di Claude Autant-Lara, Marcel Carné, Henri-Georges Clouzot. La storica hongkonghese Wong Ain-Ling, autrice di un’eccellente monografia sul regista (Shiren Daoyan: Fei Mu, Hong Kong Film Critics Society, 1998), ha messo in luce le difficoltà produttive all’interno dell'”isola orfana” delle concessioni estere a Shanghai, nonché l’idealismo febbrile con cui Fei Mu realizzò Confucius.
Secondo Fei Mu, Confucio (551-479 a.C.) fu “un grande educatore, pensatore e filosofo, rimasto vittima della politica del suo tempo”. Nel film il personaggio storico ci viene presentato “come un Confucio vivente, non ancora canonizzato come un santo”, secondo l’opinione dello storico Li Ling. Varie scuole di pensiero hanno trattato il film come un supremo gesto di patriottismo, come un concentrato di pessimismo, e ancora come un modello di neutralità, né pro né contro Confucio. La costante ricerca da parte di Fei Mu della “poesia in immagini”, della semplicità formale, dell’essenzialità narrativa, sono elementi portanti, secondo lo storico Sam Ho, dell’estetica confuciana. Il sorriso finale di Confucio, così fiducioso nella trascendenza, rima con il finale, altrettanto sublime, di Spring in a Small Town, ove i protagonisti sembrano contemplare l’Alba del Mondo. (Citazioni tratte da Fei Mu’s Confucius, Hong Kong Film Archive 2010).
Una personale di Fei Mu verrà proposta alla Cineteca di Bologna nell’autunno 2010 in collaborazione con l’Istituto Confucio di Bologna e con il China Film Archive di Pechino.
Lorenzo Codelli

 

Copia proveniente da

Restaurato dal negativo e da alcuni frammenti ritrovati. Mancano parti della colonna sonora