CHACALS

André Hugon

Sog.: dal romanzo omonimo di Arnold Day. Scen.: Armand Du Plessy, Albert Dieudonné, André Hugon. F.: Karémine Mérobian. Int.: Musidora (Dolorès Melrose), André Nox (Gervisi), Louis Paglieri (Higgins), M. Byon (James Hampton), Marc Gérard (Benedictus), René Carrère (Goldoya), Maggy Delval. Prod.: Les Productions André Hugon. 35mm. D.: 80’. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il cineasta André Hugon, amante della cultura popolare, frequenta la Butte Montmartre con le sue palestre di boxe, i suoi bar, i suoi saloni di pittori e i cabaret dove si esibisce l’audace Musidora. Creatura di carne e di luce, quest’ultima passa dallo schermo alla sala: al contempo madrina di guerra, regina sulfurea del serial, interprete di sketch, intrepida anche dietro alla macchina da presa, con Colette. È questa Musi che Hugon ruba alla Gaumont facendole ‘ponti d’oro’, forte del successo che la sua società sta ottenendo grazie ai film con Mistinguett. La collaborazione con Musidora si sviluppa attorno a una “serie sensazionale” che diventerà invece per lei il primo lungometraggio: Chacals, pellicola avventurosa di 1750 metri. Con i capelli tinti di biondo, Musidora vi interpreta la corteggiatissima Dolorès. La donna sposa Sir Hampton, britannico appassionato di caccia grossa, respingendo le avance del cubano Goldoya interpretato da René Carrère, pittore di Montmartre, all’epoca compagno di Musidora e in futuro suo collaboratore in Pour Don Carlos. Durante il viaggio di nozze nell’insidiosa Havana, gli sposi affrontano Goldoya e i suoi debosciati ‘sciacalli’ cercatori d’oro nel corso di una rissa in una locanda. Ardori, lotte e desideri sono esaltati da un montaggio espressivo. Furono elogiati i paesaggi aridi, contrastati e in controluce, quasi un western d’ombre, e le scene notturne arroventate dal fuoco. Per Musidora-Dolorès questo film (girato in realtà nel Mediterraneo e non a Cuba per problemi di budget) fu una prima esposizione al sol y sombra dell’immaginario iberico.

Elodie Tamayo

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