CALLE MAYOR

Juan Antonio Bardem

T. it.: Calle Mayor; Sog.: dall’opera teatrale “La señorita de Trévelez” di Carlos Arniches; Scen.: Juan Antonio Bardem; F.: Michel Kelber; M.: Margarita de Ochoa; Scgf.: Enrique Alarcón; Cost.: Humberto Cornejo; Trucco: Carmen Martín; Su.: Fernando Bernáldez; Mu.: Joseph Kosma, Isidro B. Maiztegui; Ass. R.: Marcelo Arroita Jáuregui, José Puyol; Int.: Betsy Blair (Isabel), José Suárez (Juan), Yves Massard (Federico), Dora Doll (Tonia), Lila Kedrova (Papita), Luis Peña (Luis), Alfonso Goda, Manuel Alexandre, José Calvo; Prod.: Cesáreo González, Manuel J. Goyanes 35mm. L.: 2715 m. D.: 99’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il fatto che Bardem abbia scelto l’attrice americana Betsy Blair per il ruolo di Isabel e che l’insensibilità del gruppo protagonista della storia ricordi per certi versi quella de I vitelloni incoraggia una serie di paragoni con Marty e con il film di Fellini. Per questo Bardem è stato accusato di essersi fatto influenzare dalle opere di altri registi. Il suo approccio è stato definito “freddo” e il suo stile “manieristico”, ma io non potrei essere più in disaccordo.

Il modo con cui si rapporta ai suoi personaggi è pieno di calore e comprensione e risulta essere molto più sensibile, vero e neutrale di quello di Fellini. L’Isabel di Betsy Blair è un personaggio attentamente costruito, a tutto tondo, e lei lo interpreta con una radiosità e una profondità che danno prova del suo talento artistico.

I presunti “manierismi” del film sono molto meno evidenti rispetto a Muerte de un ciclista. Bardem presta particolare attenzione alle variazioni di continuità spazio-temporale della sua sceneggiatura. A tratti lo fa con tale successo e con un’audacia che pochi altri registi o montatori avrebbero anche solo osato immaginare. Questo non è un “manierismo” da denigrare, ma un’originalità di stile che mi ricorda la struttura ugualmente originale e brillante di quel meraviglioso thriller di Kubrick dell’anno scorso, The Killing, un film che difficilmente Bardem può aver visto prima di girare Calle Mayor.

Paul Rotha, Films and Filming, November 1957

 

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