Bonne Chance! – Essais D’acteurs

35mm. L.: 180 M. D.: 6’33’’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Anche se Bonne chance! viene eclissato, al momento della sua uscita, da quello che alcuni definiranno come il film più solenne di Guitry, Pasteur – rimane ugualmente uno dei film più belli e innovativi del regista. Con Bonne chance!, Sacha Guitry dimostra che fra teatro e cinema esiste solo un lontano rapporto, teoria che commenterà egli stesso con ironia due anni più tardi nella rivista “Pour vous”: “Ho detto fin troppo spesso – e ho ripetuto assai spesso che non bisogna paragonare il cinema al teatro – sì, davvero, l’ho detto troppe volte per non avere il diritto di affermare, oggi, il contrario.
Arriva un momento in cui ci si stanca di dire sempre la stessa cosa, D’altronde, all’occorrenza, io non me ne stanco perché l’ho affermato troppe volte, ma m’infastidisce sentirlo ripetere da altri. Esistono delle idee che non si vogliono condividere con chiunque. Devo aggiungere che il giorno in cui i film che faccio non godranno più dei favori del pubblico, il mio parere muterà di nuovo.
Il vantaggio di una simile versatilità mi sembra evidente. Perché il fatto di accordare solo un’importanza relativa alla propria opinione vi conferisce l’assoluto diritto di non accordarne nessuna all’opinione altrui”.

Sacha Guitry, “Pour vous”, n. 472, Paris, 1 dicembre 1937

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