Blonde Crazy

Roy Del Ruth

T. It.: La Bionda E L’avventuriero; Sog., Scen.: Kubec Glasmon, John Bright; F.: Ernest Haller, Sidney Hickox; Mo.:Ralph Dawson; Scgf.: Esdras Hartley; Co.: Earl Luick; Mu.: Leo F. Forbstein; Int.: James Cagney (Bert Harris), Joan Blondell (Anne Roberts), Louis Calhern (Dapper Dan Barker), Noel Francis (Helen Wilson), Ray Milland (Joe Reynolds), Guy Kibbee (A. Rupert Johnson, Jr.), Polly Walters (Peggy), William Burress (Colonnello Bellock), Maude Eburne (Sig.Ra Snyder), Nat Pendleton (Hank); Prod.: Warner Bros. Pictures; Pri. Pro.: New York, 14 Novembre 1931; 35mm. D.: 79′. Bn.

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Roy Del Ruth, ex autore di gag per Mack Sennett, probabilmente era un artigiano quasi sconosciuto, ma per un paio d’anni la sua produ­zione è impressionante: una buona prima versione di The Maltese Falcon (1931, reintitolato Dangerous Female per la televisione), Taxi! (1932), Winner Take All (1932), Blessed Event (1932), Employees’ Entrance (1933) e questo Blonde Crazy, una delle tante storie di smaliziati imbroglioni interpretata dall’ispirata coppia James Cagney (qui più dolce del solito, senza tuttavia perdere la propria durezza) e Joan Blondell (oltre a un cast di contorno in cui compaiono Louis Calhern e un giovanissimo Ray Milland). Molto del fascino del film deriva da un senso di lavoro di squadra in cui raggiri e truffe – una vita in cui il vero lavoro non viene nemmeno preso in considerazio­ne – si sviluppano in direzioni sempre nuove, dando un nuovo aspet­to agli squallidi bar e hotel del Midwest, sempre simili eppure pieni di sorprese dietro ogni angolo. O si mangia o si viene mangiati (e lo spirito dell’epoca è descritto in dialoghi del tipo: “Sei un duro.” “No, sono solo un mercenario.”). Ma c’è anche un lato debole, racconta­to con ritmi e cadenze più meditativi rispetto alla maggior parte dei frenetici film Warner dell’epoca, compresi quelli di Del Ruth. Forse è per questo che Joan Blondell, che con undici film alle spalle era ormai quasi una star, emerge come il personaggio più indimentica­bile e interessante di questo film così particolare.

Peter von Bagh

Copia proveniente da