ANNA – Episodio di Siamo donne

Luchino Visconti

Sog.: Cesare Zavattini. Scen.: Suso Cecchi d’Amico, Cesare Zavattini. F.: Gábor Pogány. M.: Mario Serandrei. Scgf.: Ugo Boettler. Mus.: Alessandro Cicognini. Int.: Anna Magnani (se stessa). Prod.: Alfredo Guarini per Titanus-Film Costellazione. 35mm. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

L’episodio era assolutamente vero. Conoscevamo Anna, e non c’era che l’imbarazzo della scelta. L’aneddoto lo scegliemmo noi, lo conoscevamo, assieme a mille altri su di lei.

Suso Cecchi d’Amico, in Scrivere il cinema, a cura di Orio Caldiron e Matilde Hochkofler, Edizioni Dedalo, Bari 1988

 

Nulla fu più lontano dalle intenzioni di Zavattini – che aveva concepito il film come una serie di ritratti di donne famose viste fuori del mito, o meglio di autoritratti realizzati con una tecnica cinematografica che avrebbe dovuto anticipare il cosiddetto cinema-verità dell’episodio di Visconti, che utilizzò la Magnani per comporre un piccolo saggio di recitazione a soggetto.
Lo spunto era un banale episodio, un aneddoto, della vita della Magnani, un alterco con un taxista, che metteva in moto una serie di reazioni impulsive, aggressive, proprie d’una donna di forte carattere come l’attrice romana pare che fosse. Poco interessava la storia in sé e poco anche il comportamento del personaggio autobiografico: ciò che costituiva il fulcro del racconto, e l’interesse che poteva aver suscitato in Visconti e suscitare nello spettatore, era la Magnani in quanto attrice, più che donna: era, in altre parole, il vedere la Magnani sullo schermo, in una sorta di happening cinematografico, tuttavia regolato impercettibilmente ma rigorosamente da un maestro della regia come Visconti.

Gianni Rondolino, Luchino Visconti, Utet, Torino 1981

Copia proveniente da

per concessione di Viggo