OMAGGIO A SUSO CECCHI D’AMICO

A cura di Masolino, Silvia e Caterina d’Amico
Nel corso di una carriera iniziata ai tempi della nascita del neorealismo e durata oltre sessant’anni, Suso Cecchi d’Amico ha collaborato a più di centoventi film (prevalentemente, ma non esclusivamente, italiani) diretti da esordienti o da registi affermati. Il suo scopo non è mai stato quello d’imporre le proprie idee, bensì di capire e assecondare i progetti e le poetiche degli autori con cui ha lavorato. D’altro canto, come ogni artista, aveva evidentemente una voce e una personalità sue proprie. Proporsi di rintracciarle all’interno di film assai diversi per tono, genere e linguaggio è lo scopo di questa rassegna, certo parziale ma sicuramente affascinante, che presenta una selezione di opere significative scelte in una filmografia ricca ed eterogenea quale pochi altri scrittori di cinema possono vantare.
Ladri di biciclette (Bicycle Thieves, 1948) di Vittorio De Sica • Processo alla città (The City Stands Trial, 1952) di Luigi Zampa • Siamo donne (We, the Women, episodio Il cane da grembo, 1953) di Luchino Visconti • I vinti (The Vanquished, episodio inglese, 1953) di Michelangelo Antonioni • Peccato che sia una canaglia (Too Bad She’s Bad, 1954) di Alessandro Blasetti • Nella città l’inferno (Behind closed shutters, 1959) di Renato Castellani • La contessa azzurra (1960) di Claudio Gora • Il lavoro (episodio di Boccaccio 70’, 1962) di Luchino Visconti • Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova Veneziano (Giacomo Casanova: Childhood and Adolescence, 1969) di Luigi Comencini • Speriamo che sia femmina (Let’s Hope It’s a Girl, 1986) di Mario Monicelli