AMLETO

Mario Caserini

Prod.: Cines 35mm. L.: 177 m. D.: 9’40” a 16 f/s. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Italia, 1908: la storia all’orizzonte

Per la cinematografia italiana il 1908 è un anno di tumultuosi e con­trastanti accadimenti: se da un lato le principali case di produzione gettano le fondamenta per i trionfi internazionali del periodo successi­vo, dall’altro un’abnorme sovrapproduzione incontrollata e mal gestita (si passa dai 115 film prodotti in Italia nel 1907 ai 267 del 1908) sarà il prodromo della prima vera crisi di settore, che si manifesterà in tutta evidenza solo l’anno seguente.

Durante il 1908 si assiste a un vero e proprio assestamento del pano­rama produttivo con il consolidarsi delle società meglio organizzate, con la graduale dismissione delle molte ditte artigianali fino ad allora sopravvissute seppur prive di strutture industriali e con la comparsa di nuove case di produzione che avviano l’attività con molte ambizioni, ma con esiti alterni.

Nel corso dell’anno a Milano vengono fondate la Adolfo Croce & C. , la cui produzione cesserà solo tre anni più tardi, e la S.A.F.F.I. – Comerio, che, già alla fine del 1909, a seguito di una profonda crisi finanziaria, sarà rilevata da una cordata di facoltosi aristocratici e suc­cessivamente trasformata in Milano Films.

Migliore e duratura fortuna avranno la Pasquali & Tempo, fondata a Torino nel dicembre del 1908 da Ernesto Maria Pasquali e Giuseppe Tempo e soprattutto l’Itala Film, sorta nello stesso anno dalle ceneri della Carlo Rossi & C. e immediatamente ai vertici della produzione italiana soprattutto per merito di un uomo destinato a segnare il futu­ro della successiva cinematografia: Giovanni Pastrone.

Tra le case minori già sul mercato resistono l’Aquila Film e la Pineschi che continuano la loro produzione seppur surclassate dallo strapotere delle due prime industrie cinematografiche italiane: la Cines e l’Ambrosio.

Sarà proprio l’Ambrosio a cogliere nel 1908 il primo vero e indiscusso riconoscimento dai mercati intemazionali grazie al film diretto da Luigi Maggi Gli ultimi giorni di Pompei (che sarà presentato nel programma curato da Luigi Virgolin nell’ambito questa medesima sezione del festi­val). Tratto dal popolarissimo omonimo romanzo di Bulwer-Lytton, Gli ulti­mi giorni di Pompei, vero e proprio kolossal in costume, anticipa tutti i caratteri che contraddistingueranno la produzione di maggior suc­cesso della cinematografia italiana: la lunghezza considerevole, l’ambientazione storica, la derivazione letteraria. La tendenza alla riduzione cinematografica di soggetti storici e lettera­ri non è prerogativa della sola Ambrosio: nel 1908 la Cines produce Giuditta e Oloferne, celebre episodio biblico, e La rivale – Scene di vita di Pompei, oltre a portare sullo schermo, per mano di Mario Caserini, i drammi shakespeariani Amleto e Giulietta e Romeo; la Luca Comerio & C. (dal giugno 1908, S.A.F.F.I. – Comerio) grazie al contributo del direttore artistico Mario Morais non esita ad affrontare l’episodio dan­tesco Francesca da Rimini e il capolavoro manzoniano I promessi sposi.

Se il tema storico letterario è uno dei leit motiv della produzione del 1908, le case italiane non tradiscono comunque la loro vocazione documentaristica: nelle riprese “dal vero” si distinguono l’Ambrosio, particolarmente impegnata nella documentazione di manovre militari ed esercitazioni militari (tra gli altri titoli I “Centauri”: esercitazioni dei cavalleggeri a Pinerolo e Le manovre navali italiane) e Luca Comerio, instancabile testimone dei grandi eventi nazionali come l’arrivo a Venezia del kaiser Guglielmo II o la tragedia del terremoto di Messina. Allo stesso modo i drammi e il genere comico continuano ad essere di primaria importanza nell’offerta delle case italiane per il 1908: nella produzione drammatica si segnala in particolar modo l’Itala, ma anche la Cines che propone struggenti e crudeli vicende di amore e di morte, come Abbandonata o Storia di amore. Tra le più brillanti comiche del­l’anno spiccano quelle proposte dall’Itala, tra cui Il duello dei paurosi; l’attenzione che la casa torinese riserva al genere comico è del resto comprovata dai febbrili contatti avviati fin dal 1908 da Giovanni Pastrone con André Deed, il famoso comico francese che nel 1909 sarà assunto all’Itala in pianta stabile.

Nel 1908 la produzione italiana si dimostra in grado di competere con successo in ogni campo, ma già sul finire dell’anno nel panorama cinematografico italiano si avvertono le prime difficoltà dovute a una ancora precaria organizzazione del settore e all’aggravarsi di una generale crisi economica internazionale che investe ogni comparto della fragile industria italiana. Sono sinistri scricchiolii, quasi una eco lontana dei disastrosi movimenti tellurici che negli stessi giorni scon­volgono il sud dell’Italia: per Messina e la Calabria si tratterà di imma­ne tragedia, per il cinema italiano solo di energiche, gravi, ma proficue scosse di assestamento.

Giovanni Lasi

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