ALIBI
Sc.: Roland West, C. Gardner Sullivan dalla pièce «Nightstick» di Elaine Sterne Carrington, J. C. Nugent, John Griffith Wray. F.: Ray June. M.: Hal C. Kern. Scgf.: William Cameron Menzies. Su.: Howard Campbell. Sincronizzazione musiche: Hugo Riesenfeld. Eff.sp.: Ned Mann, Harry Zech. Cast: Chester Morris (Chick Williams), Harry Stubbs (Buck Bachman), Mae Busch (Daisy Thomas), Eleanore Griffith (Joan Manning Williams), Irma Harrison (Toots), Regis Toomey (Danny McGann), Al Hill (Brown), James Bradbury jr. (Blake), Elner Ballard (Soft Malone), Kernan Cripps (Trask), Purnell Pratt (Sergente / Sergeant Pete Manning), Pat O’Malley (Detective Tommy Glennon), DeWitt Jannings (O’Brien), Edward Brady (George Stanislaus David), Edward Jardon, Virginia Flohri (Cantanti in teatro). Prod.: Roland West per Feature Productions; 35mm. L.: 2305 m. (7552 ft) D.: 84’ a 24 f/s.
Scheda Film
Mentre la produzione del film (muto) stava per iniziare, West ci ripensò e decise di trasformare Alibi nel primo film sonoro della UA. […] Era chiaro che Alibi sarebbe stato sonoro al cento per cento, anche se contemporaneamente venne preparata un’edizione muta supplementare del film. […] Quando in ottobre la produzione ebbe inizio, per ogni scena venivano eseguite prove minuziose; poi West si ritirava in una cabina insonorizzata e protetta da vetri, dove poteva visionare le riprese e nello stesso tempo controllare la corrispondente registrazione sonora. Il procedimento sonoro utilizzato era il Movietone, che prevedeva la registrazione diretta sulla pellicola. Qualcuno sostiene che si realizzava anche una registrazione su disco, per avere un test sonoro di riferimento immediatamente disponibile, ma Hal Kern afferma che non si ricorse mai ai dischi; in compenso c’erano due apparecchi per la registrazione del suono. Kern specifica pure che le colonne sonore potevano essere missate elettronicamente, quindi non era necessario registrare «dal vivo» anche le musiche e gli effetti sonori. Il doppiaggio non era ancora in uso, così West registrò Virginia Flohri che cantava fuori campo, mentre Irma Harrison muoveva le labbra senza emettere suoni. La vera voce di Harrison, che venne conservata nelle scene di dialogo, è molto diversa e ricorda quella di Betty Boop. Si tratta della stessa tecnica che Hitchcock utilizzò poi per Blackmail […]; e bisogna riconoscere che West, in Alibi, fece esattamente le stesse cose, ma per primo.
Scott MacQueen, in Frank Thompson -a cura di – Between Action and Cut: Five American Directors, Metuchen, Scarecrow Press
In Alibi vi sono alcuni particolari che rimangono in sospeso e alcuni passaggi poco coerenti, ma nel complesso il film possiede un buon ritmo e presenta alcune sequenze avvincenti. L’interrogatorio di terzo grado è intriso di melodramma. L’atmosfera e i particolari polizieschi possiedono realismo e autenticità. La forte tensione è funzionale al personaggio del gangster senza spina dorsale. Il poliziotto spara a salve e il gangster sviene, nonostante non sia stato toccato né ferito. […] Roland West, che finanzia, produce e dirige i propri film, è l’unico cineasta completamente indipendente distribuito dalla United Artists. E può dormire sonni tranquilli, nella certezza di aver fatto con questo film un buon investimento.
«Variety», 10/04/1929