A Diary For Timothy
Scen.: Humphrey Jennings; Autore Del Commento: E. M. Forster; Voce Del Commento: Michael Redgrave; F.: Fred Gamage; M.: Alan Osbiston, Jenny Hutt; Mu.: Richard Addinsell, Eseguita Dalla London Symphony Orchestra Diretta Da Muir Mathieson; Su.: Ken Cameron, Jock May; Int.: Timothy Jenkins (Neonato), La Famiglia Jenkins, Alan Bloom (Contadino), Goronwy Jones (Minatore), Bill Perry (Ingegnere Ferroviario), Peter Roper (Pilota Della Raf), John Gielgud (Amleto), George Woodbridge (Becchino), Dame Myra Hess, Stuart Hibbard, Frederick Allen; Prod.: Basil Wright, Per Crown Film Unit; 35mm. D.: 39’ A 24 F/S. Bn.
Scheda Film
Produzione avviata nell’autunno del 1944, quando tutti speravano che la Gran Bretagna stesse ormai uscendo dalla guerra, A Diary for Timothy prende spunto dalla nascita di un bambino, il 3 settembre 1944 (giorno del quinto anniversario della guerra per la Gran Bretagna), per realizzare un film che in modo tenero e vagamente malinconico riflette sul passato e sul presente del conflitto, e sul possibile futuro della nazione. Durante i primi mesi di vita di Timothy, Hitler lancia la sua nuova arma segreta, la bomba V-2, in grado di viaggiare più veloce del suono; gli Alleati subiscono una battuta d’arresto ad Arnhem; il pubblico accorre in massa a una nuova messa in scena dell’Amleto; un coro di bambini rende omaggio ai russi con una canzone; Timothy Jenkins, innocente, inconsapevole e protetto nell’avvolgente abbraccio della culla, barbuglia e si succhia il dito mentre un futuro incerto gli si delinea attorno. Un commento a tratti fiorito, scritto dallo scrittore E.M. Forster, ci guida attraverso questo intreccio e lascia il piccolo Timothy con questa riflessione: “Sarai anche tu tanto avido di denaro e di potere da calpestare le più basilari norme di civiltà così come hanno fatto loro in passato? O riuscirete, tu e tutti gli altri bambini, a rendere il mondo un posto diverso?” Né il neonato, né Jennings potevano conoscere la risposta a questa domanda; ma forse noi sì. Il film uscì nel marzo 1946.
Geoff Brown