29/06/2022

Thierry Frémaux al Cinema Ritrovato: “Guardiamo al cinema del passato per riportare il pubblico in sala”

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Il direttore del Festival di Cannes ha discusso
con il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli
su come reinventare l’esperienza cinematografica in sala

“Sembra che il passato sia vecchio, ma ci sono ottime idee che vengono da chi si occupa di cinema del passato, come fa un festival come Il Cinema Ritrovato, su come riportare la gente in sala”. Con parole franche ed estremamente concrete, il direttore del Festival di Cannes Thierry Frémaux è intervenuto oggi, mercoledì 29 giugno, al festival Il Cinema Ritrovato, interrogandosi assieme al direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli sul futuro che attende il cinema in sala, lanciando un invito al dialogo per capire quale direzione prendere: “Il successo del cinema, per lunga parte della sua storia si è basato su due pilastri: la sala cinematografica e la stampa. Ora che entrambi sono fragili e vacillano, c’è bisogno di rivolgersi a qualcosa di nuovo. Quest’anno a Cannes, oltre ai tradizionali rapporti con quotidiani e riviste, abbiamo puntato su una copertura social importante con 10 contenuti video al giorno per tutta la durata del festival. Abbiamo raggiunto circa 47 milioni di persone e questo vuol dire che se il festival è riuscito a ottenere questa visibilità, anche il cinema di conseguenza ne beneficia”.
“Il cinema ha perso oggi il suo magistero sociale – ha continuato Frémaux – non basta più organizzare delle campagne promozionali che invitino le persone a tornare in sala, c’è bisogno di un dibattito filosofico. Utilizziamo gli strumenti del cinema classico per reinventare il cinema e liberarlo dal corporativismo. Non si può ignorare il traino dello streaming per costruire un nuovo legame con un pubblico che, ricordiamo, è sempre disposto a guardare ore e ore di una serie televisiva”.
In chiusura, un confronto tra la situazione culturale in Francia e in Italia: “Se è vero che la cultura è uno degli strumenti di ricostruzione dopo una catastrofe, questa non è mai stata nominata nell’ultima campagna presidenziale francese. È una novità per il nostro Paese ma in Italia è purtroppo già scomparsa dal dibattito politico”.