“L’Enfant du Carnaval è un ottimo film, a dispetto di una sceneggiatura che sfiora i limiti del sentimentalismo e dell’inverosimile […]. Tutta questa penosa e un po’ ridicola storia non sarebbe sopportabile se Mosjoukine non l’animasse prodigiosamente con il suo fascino, la sua allegria e la sua vivacità. I suoi partners sono all’altezza. La fotografia è molto buona, impeccabile. Il ritmo è sostenuto, veloce, volontariamente e intelligentemente rude. Quanto ai dettagli, sono spesso di un divertimento irresistibile. Si pensi ad esempio all’epica fila indiana di ubriachi che sfilano al chiar di luna, o all’improvvisa serietà dei beoni che passano davanti agli agenti. E questo è humour – e del migliore”.

(Marcel Achard, 1 agosto 1921)