A COTTAGE ON DARTMOOR

Anthony Asquith

R. e Se.: Anthony Asquith. S.: Herbert Price. F.: S.Rodwell. M.: William Modgdon. In.: Norah Baring (Sally), Uno Henning (Joe Ward), Hans Shlettow (Harry Stevens), Judd Green. P.: Pro Patria. D.: 80’. 35mm.

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T. it.: Italian title. T. int.: International title. T. alt.: Alternative title. Sog.: Story. Scen.: Screenplay. F.: Cinematography. M.: Editing. Scgf.: Set Design. Mus.: Music. Int.: Cast. Prod.: Production Company. L.: Length. D.: Running Time. f/s: Frames per second. Bn.: Black e White. Col.: Color. Da: Print source

Film Notes

La considerazione del cinema inglese degli anni Venti non è certo fra le più alte, in Italia, e se ne conoscono ben poche opere. Hitchcock, certo. E…? Il nulla, pare. Poi, quasi per sbaglio, ci si scontra con un film come questo A Cottage on Dartmoor, firmato da un regista, Anthony Asquith, che sarà più noto negli anni Trenta, quando tutto il cinema inglese vive un momento di notorietà internazionale. Ad Asquith
non si attribuiscono certo capolavori. Non osiamo dire che questo Cottage sia un capolavoro, certo è che si tratta di uno dei film più affascinanti, meglio costruiti, più ricchi di suggestioni e di tensione che ci sia stato dato di vedere del cinema inglese di quegli ultimi anni Venti. Una ossessione mortale, quella del protagonista, geloso di una donna che ignora il suo amore, giocata esclusivamente sugli sguardi, sui tagli di inquadrature, raccontata con un montaggio che richiama il miglior cinema tedesco e i sovietici, con una
attenta costruzione delle inquadrature, con una recitazione eccezionale di Uno Henning e di Norah Baring, con un ossessionante senso della tragedia, del destino ineludibile. Un capolavoro, se non altro, del cinema crudele, un saggio sull’ossessione che va visto, crediamo, in parallelo con Es gibt eine Frau di  Leo Mittler, con il quale ha non pochi punti di contatto. Film nato a cavallo del sonoro (ne esisteva una
versione sonorizzata, purtroppo andata perduta) Cottage on Dartmoor contiene una delle più indimenticabili sequenze girate in un cinema. Come se non bastasse, nel cinema viene proiettato un film sonoro, e Asquith ci mostra il pubblico, prima scettico e poi sempre più coinvolto, infine trascinato dal
talkie. Di li a poco si scatenerà la tragedia e si chiuderà il cerchio di un lungo flashback iniziato in maniera magistrale nei primi minuti di film. A Cottage on Dartmoor non sarà un capolavoro, crediamo tuttavia che sia una scoperta, la scoperta di un regista che, almeno in questo caso, ha mostrato una
propensione inattesa alla sperimentazione, una sensibilità visiva inusuale e ha dimostrato come ci fosse qualcun altro, oltre a Hitchcock, a fare ottimi film in Inghilterra.

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