28/06/2024

Bellocchio e Castellitto al festival

Sorry, this entry is only available in Italian.

Ieri al Cinema Modernissimo conversazione con Marco Bellocchio e Sergio Castellitto.

“La Cineteca è una macchina straordinaria che va difesa a tutti i costi, che cammina e cresce continuamente. L’immagine del Modernissimo è meravigliosa”, ha esordito Marco Bellocchio. “Ho il diploma del Centro Sperimentale attaccato al muro, non presi nemmeno il massimo dei voti, ventisei trentesimi. Sono molto legato al Centro, ci ho anche insegnato. L’esperienza di questi tre giorni organizzati da Sergio [la Diaspora degli artisti in guerra, che si è tenuta a Roma dal 19 al 21 giugno, tre giorni di incontri, masterclass, proiezioni, mostre con artisti, cineasti e scrittori per raccontare il momento storico attuale] è estremamente positiva e un punto di partenza importante per aprirsi. Sarei disponibile a questo movimento verso l’esterno. C’è una frase, affrettarsi lentamente: ho visto che le cose di cui sono più soddisfatto contengono questa componente. Mi permette di lavorare in modo più fruttuoso”.

“Sono naturalmente affascinato dal Centro Sperimentale, che è un luogo ammaliante, ma esserne il presidente è un’esperienza complessa, perché non nasco e non muoio manager. È difficile tenere insieme la vocazione culturale di una cineteca e quella che riguarda la formazione e il futuro di duecentotrenta studenti. Il cinema è in profonda crisi, specialmente il nostro. Complimenti per quello che state facendo qui, che diventa un paradigma per la passione, la competenza e l’impegno che servono”, ha continuato Sergio Castellitto. “Negli ultimi vent’anni la classe politica italiana non ha avuto grande considerazione per la cultura. Non so cosa servirebbe per la cultura italiana, ma so cosa servirebbe per la mia scuola. La Cineteca Nazionale dovrebbe aprirsi di più, auspico maggiore collegialità tra Bologna e la Cineteca Nazionale. Io negli ultimi otto mesi ho conosciuto al Centro Sperimentale delle grandi eccellenze. Forse dovremmo imparare da voi a farla vedere un po’ di più, a raccontarla meglio”.