LA MASCHERA PIETOSA
S.: Arrigo Frusta. In.: Erna Hornak, Ines Lazzermi, Alfredo Bertone, Ubaldo Stefani, Annetta Ripamonti. P.: Società Anonima Ambrosio, Torino. D.: 27’. 35mm.
Film Notes
“Ne La maschera pietosa – scrive Riccardo Redi su Cinema muto italiano 1905-1916 – riconosciamo la mano dello sceneggiatore Arrigo Frusta, che fu la vera mente della Casa Ambrosio. Trama semplice, tutta svolta in funzione della scena finale, che dovrebbe toccare le corde della commozione (e, a parer nostro, ci riesce)”.
Il pittore Marcello lascia a casa la sua compagna, la piccola Giulia, per portare al ballo mascherato la bella vicina di casa, Lucy. Lui, nel pomeriggio, ha venduto un quadro ed ha qualche soldo in tasca, lei ha abbandonato il lavoro, s’è travestita da Pierrette e lo ha incontrato, prima sulle scale, poi in un caffè. La sera i due escono insieme: Lucy ha salutato la madre, che è a letto, sofferente, lui ha bruscamente abbandonato Giulia. Ma, mentre i due sono al ballo, la madre di Lucy si sente male e chiama aiuto: Giulia la sente e accorre. La donna sta per morire e invoca la figlia: allora Giulia corre a travestirsi da Pierrette, si inginocchia accanto alla morente che, non riconoscendola, le dice: “Figlia mia !”.
La maschera pietosa evidenzia con molta delicatezza sentimenti mesti e li racconta con la sordina, mentre l’indubbio aspetto patetico della vicenda è esposto con sincerità e misura.
(Vittorio Martinelli)