12/06/2020

Consigli per giovani cinefili al tempo del Coronavirus #14

Quattordicesimo appuntamento della rubrica “Consigli per giovani cinefili al tempo del Coronavirus”, curata da Schermi e Lavagne – Dipartimento educativo della Cineteca di Bologna e dedicata alle ragazze e ai ragazzi appassionati di cinema.
Ogni settimana, un film e cinque buoni motivi per cui i giovani cinefili contemporanei dovrebbero (ri)scoprire un grande classico, un capolavoro contemporaneo o un grande autore della cinematografia mondiale.

p
La settimana scorsa vi abbiamo proposto un classico della Nouvelle Vague, Cléo dalle 5 alle 7, diretto dalla grande dame del cinema francese Agnès Varda (scopri tutte le puntate precedenti).
In questo nuovo episodio continuiamo a seguire la programmazione del progetto di cinema partecipato sul web #Iorestoinsala, e lo facciamo con un film d’animazione dedicato a un grande regista del cinema surrealista, Buñuel – Nel labirinto delle tartarughe di Jorge Usón e Salvador Simó (Spagna, Paesi Bassi, Germania/2018).

1930. Dopo lo scandalo suscitato nella società fascista e clericale dell’epoca, con il suo primo lungometraggio L’âge d’or, il cineasta Luis Buñuel prende le distanze da Salvador Dalì, con il quale aveva collaborato nei suoi primi lavori e con il quale si era imposto come voce autorevole della cultura surrealista. Grazie ad un colpo di fortuna e alla generosità del suo amico Ramón Acín, Luis inizia la lavorazione del documentario Las Hurdes.
In una suggestiva combinazione di animazione ed estratti di immagini e musiche dall’opera filmica originaria, Buñuel – Nel labirinto delle tartarughe racconta uno spaccato toccante della vita del grande regista, alla ricerca di una sua libera espressione artistica: i nodi irrisolti del suo passato, la frustrazione rispetto alla fama di Dalì, il difficile rapporto con una figura paterna austera e distante, la sua formazione religiosa e la successiva dissacrazione dei modelli borghesi e clericali, il talento innato nel raccontare storie.

p
Buñuel – Nel labirinto delle tartarughe è in streaming su MYmovies nel progetto #Iorestoinsala.
p
Scopri di più cliccando sui nostri 5 buoni motivi per (ri)vedere il film: 

Buñuel e il Surrealismo

• Intorno a Buñuel: Dalì, Lotar, Acín

Tra sogno e realtà

• La parola al regista 

• Chi è Salvador Simó?

pp

#Savethedate | Appuntamento venerdì 12 giugno dalle ore 18.00 con una doppia diretta sul profilo Facebook della Cineteca di Bologna, nella rubrica Cineclub a distanza: un’introduzione al film seguita dalla visione autonoma di Buñuel – Nel labirinto delle tartarughe, e successiva discussione durante la quale potrete proporre le vostre riflessioni e domande.

p

Intorno al film e a Buñuel, consigliamo anche:

FILM

Consigliamo la visione di Las Hurdes (Terra senza pane, 1933), Un chien andalou (1929) e L’âge d’or (1930) di Luis Buñuel.

Consigliamo inoltre: 

Aquarium di Salvador Simó (2000)
Destino di Dominique Monféry (2003): si tratta del cortometraggio d’animazione nato nel 1945 dalla collaborazione tra Walt Disney e Salvador Dalì, rimasto tuttavia incompiuto fino al 2003, anno in cui la Walt Disney Company ha deciso di completarne la lavorazione.
Midnight in Paris di Woody Allen (2011)

LETTURE

Dei miei sospiri estremi di Luis Buñuel (1982): autobiografia scritta da Buñuel negli ultimi anni di vita con l’aiuto dell’amico e collaboratore Jean-Claude Carrière appare oggi come un testamento e come il prezioso, avventuroso riepilogo di una grande stagione artistica narrata con vivacità e divertimento.
Accadde domani, Dylan Dog n°40 (gennaio 1990): Tiziano Sclavi, creatore di Dylan Dog, è un grande appassionato del cinema di Buñuel e, in questo numero, cita esplicitamente il regista.

VIDEOGIOCHI

Pac-Man (Namco, 1980)
Al grado zero del labirinto, non può che esserci Pac-Man. Padre di tutti i labirinti, di tutte le esplorazioni, assediato dai fantasmi e alla costante ricerca di pillole. Un personaggio psichedelico.
Back to Bed (Bedtime Digital Games, 2014) PEGI 3
Un puzzle game a misura di sonnambulo, popolato da astrusi labirinti e surreali mondi sospesi. Chiari i riferimenti estetici a celebri artisti: Magritte, Dalì, Escher.
Bound (Sony Interactive Entertainment, 2016) PEGI 7
Bound è il gioco della ballerina che si muove a passi di danza in un mondo plastico e astratto che si ispira al Costruttivismo e al Suprematismo. Metafora di un passato e di una condizione umana, trasfigurazione di un dolore.  
Gorogoa (Annapurna Interactive, 2017) PEGI 3
Un’avventura onirica, tutta giocata su improvvisi accostamenti, su associazioni di immagini, sulla trasformazione della realtà. Nulla è come sembra e tutto può diventare qualcos’altro.
Dreams (Sony Interactive Entertainment, 2020) PEGI 12
Un gioco per realizzare i propri giochi, per dare concretezza ai propri sogni. La piattaforma concepita da Media Molecule è uno strumento portentoso e fantasioso, a disposizione di giocatori e giocatrici.

MUSICA

Johannes Brahms, Sinfonia n.4 (la musica che accompagna le immagini nel documentario Las Hurdes)
Arturo Cardelús, Buñuel in the Labyrinth of the Turtles (Original Motion Picture Soundtrack, 2019)

Consigliamo inoltre: 

Buñuel, This is love (A Resting Place for Strangers, 2016)
Caparezza, Fai da tela (Museica, 2014)
Coma Cose, Via Gola (Hype Aura, 2019)
I Cani, Storia di un artista (Glamour, 2013)
Baustelle, Baudelaire (Amen, 2008)

p

Se siete interessati a rimanere in contatto con noi per future iniziative rivolte a ragazzi e ragazze scrivete a schermielavagne@cineteca.bologna.it

p

Rubrica a cura di Schermi e Lavagne; testi di Giuliana Valentini; redazione: Matteo Lollini. Contributi: Andrea Dresseno, Associazione Hamelin e Staradio.