‘Los Olvidados’ di Luis Buñuel in Piazza Maggiore
“Antiborghese, antifascista, apolide. Luis Buñuel è stata una delle grandi personalità cinematografiche e uno degli artisti più controcorrente del Novecento”. Ha esordito così la co-direttrice del festival Cecilia Cenciarelli presentando in Piazza Maggiore durante la sera del 24 giugno Los Olvidados (1950) di Luis Buñuel, al fianco del co-direttore Ehsan Khoshbakht.
Una delle tante perle della sezione Ritrovati e Restaurati di quest’anno, il restauro di questo prezioso film è stato portato avanti nel 2019 all’interno del progetto ‘World Cinema project’ di The Film Foundation, e realizzato presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata in collaborazione con Fundación Televisa, Cineteca Nacional Mexico e Filmoteca de la UNAM, grazie al contributo di The Material World Foundation.
“La grandezza di questo maestro”, continua Cenciarelli, “viene spesso associata alla stagione degli anni Venti del cinema surrealista, ma in realtà la sua filmografia conta più di trenta titoli in tre lingue in mezzo secolo coprendo praticamente tutti i generi, dal documentario al film erotico, al melodramma e alla commedia”. Narrazione delle vicende di un gruppo di bambini poveri nella periferia di Città del Messico, Los Olvidados è un apologo contro la società moderna, ambientato in un non-luogo che potrebbe essere qualsiasi altra periferia del mondo – per esempio la baraccopoli di Miracolo a Milano (1951) di De Sica, presentato anch’esso nel grandioso schermo di Piazza Maggiore da Emi De Sica sabato 22 giugno.
L’essere universale di questo film non significa però banalità del racconto, ma il suo essere dotato di una forza profondissima – una forza che ha permesso alla pellicola di essere di ispirazione oggi esattamente come al momento della sua uscita. A questo proposito ha precisato Ehsan Khoshbakht che in questo film lo sguardo di Buñuel “è più affilato che mai, la sua visione intatta”. Un ritratto della povertà e delle gang di teenagers romantico, brutale, reale, “così sincero nel raccontare la disperazione che diventa spaventoso”. La prova di tutto è stata Piazza Maggiore ancora una volta piena, a riprova della potenza visiva e narrativa di un autore che ha saputo certamente farsi ricordare.
Bianca Ferrari
Nell’ambito del corso di Alta Formazione per redattore multimediale e crossmediale, nel progetto di formazione della Cineteca di Bologna.