HOT BLOOD
Tit. it.: “La donna venduta”; Scen.: Jesse Lasky Jr. da un soggetto di Jean Evans (non accr.); F.: Ray June; M.: Otto Ludwig; Scgf.: Robert Peterson; Mu.: Les Baxter; Liriche: Ross Bagda- sarian; Su.: John Livadary, Lambert Day; Coreografia: Matt Mattox, Sylvia Lewis; Ass.R.: Milton Feldman; Int.: Jane Russell (Annie Caldash), Cornel Wilde (Stephen Torino), Luther Adler (Mike Torino), Joseph Calleia (papà Theodore), Jamie Russell (Marco Caldash), Nina Koshetz (sig.ra Torino), Helen Westcott (Velma), Nick Dennis (Manuelito), Wally Russell (Lothario), Richard Deacon (sig. Swift), Robert Foulk (sergente), Mikhail Rasumny (vecchio Johnny), John Raven (Joe Randy); Prod.: Howard Welsch, Harry Tatelman per Columbia 35mm. D.: 85’. Col.
Scheda Film
Poiché il negativo colore originale Eastman era decaduto, per il restauro è stato utilizzato una recente versione del procedimento RCI (Restored Color Image) sviluppato originariamente da Peter Kuran. Restauro dell’immagine: Cineric, Inc., NY; Restauro del suono: Chace Productions, Burbank
Nonostante il limitato successo e il titolo infelice, questo film a colori e in CinemaScope sugli zingari metropolitani, che seguì e precedette due dei capolavori di Nicholas Ray (Rebel Without a Cause e Bigger Than Life), contiene una serie di momenti interessanti e intensi, legati soprattutto al sincero interesse che Ray nutriva per il folclore. Per certi versi, quest’opera si avvicina più di qualsiasi altro suo film al musical che il regista sognò sempre di realizzare: lo testimoniano lo sprezzante ballo di strada di Cornel Wilde, la movimentata danza di fruste tra Wilde e Jane Russell, che è ancora più energica, e il coro zingaro che appare in altre parti del film. Certamente un Ray minore tra i più intriganti e dimenticati.
Jonathan Rosenbaum