L’etrange Madame X

Jean Gremillon

T. It.: Maternità Proibita; Scen.: Marcelle Maurette, Albert Valentin; Dial.: Pierre Laroche; F.: Louis Page; Mo.: André Gug; Scgf.: Raymond Druart; Mu.: Vincent Scotto; Su.: Antoi- Ne Archimbaud; Int.: Michèle Morgan (Irène Voisin-Larive), Henri Vidal (Etienne), Arlette Thomas (Jeannette), Louise Conte (Angèle), Robert Vattier (Moissac), Paul Barge (Zio Léon), Roland Alexandre (Marcel), Raphael Patorni (Un Invitato), Yvonne Clech (Henriette), George Sellier (Il Generale), Geneviève Morel (Josephine), René Hell (Un Operaio), Hen­ri San-Juan (Un Operaio), Christian Lude (Lo Chauffeur Di Irène), Louis Blanche (Un Invitato), Madeleine Barbulée (Marthe), Maurice Escande (Jacques), Roland Lesaffre (Roland); Prod.: André Collignon, Claude Dolbert Per Codo Cinéma, Les Productions Claude Dolbert; Pri. Pro.: Parigi, 22 Giugno 1951; 35mm. D.: 91′. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Jean Grémillon è uno dei più grandi registi francesi. Con Renoir, René Clair, Marcel Carnè e Jacques Feyder (che fu suo maestro), ha donato alla scuola francese la posizione di primo rango che detiene nel mondo da quindici anni. E per non parlare che di film recenti, Lumière d’été, Le ciel està vous, realizzati durante l’Occupazione, non furono soltanto dei capolavori, ma degli autentici atti civici che onorarono il loro autore e tutto il cinema francese. Le ciel est à vous risale al 1943. Sono già trascorsi otto anni, durante i quali Jean Grémillon – pieno di progetti ammirevoli o grandiosi – non poté realizzare né Le massacre des innocents, epopea della Francia contemporanea, né Le printemps de la liberté, epopea del 1848, ma solamente Pattes-Blanches, che appartiene al mondo del suo sceneggiatore, Jean Anouilh, più che a quello del suo regista. I produttori francesi ritengono talvolta che un cineasta o qualcun altro abbiano peccato contro una divinità onnipotente, il Profitto, e impongono a tali peccatori una penitenza: realizzare un soggetto ‘commerciale’, che non hanno scelto, con un lasso di tempo e un budget definiti in modo molto vincolante. (…) L’intrigo [di L’étrange Madame X] appartiene quindi al mondo di popolari riviste come ‘Confidences’ o ‘Petit Écho de la Mode’, o del vecchio teatro di boulevard. Non al mondo reale. Per quanto coscienzioso sia l’adattamento di Albert Valentin, e nonostante il mestiere di dialoghista di Pierre Laroche, l’inverosimiglianza è spesso insostenibile. Soprattutto la sequenza in cui un marito, pieno di finezza e di sottintesi, viene a sapere della propria sfortuna coniugale da un ebanista bonario. Si comprende che le condizioni imposte a Jean Grémillon gli abbiano impedito di caratterizzare di più il “grande mondo” che rimane così nel dominio della convenzione. Ho conosciuto molti editori che costituiscono una razza variegata e pittoresca. Ma non ne ho visto nessuno che possa somigliare al marito di L’étrange Madame X. A parte queste riserve su un soggetto che il regista non ha potuto modificare in profondità, bisogna comunque ammirare senza riserve la regia magistrale di Jean Grémillon. Egli sa – con l’aiuto del grande direttore della fotografia Louis Page – cogliere in cinque immagini tutta la “fotogenia”, tutta la poesia di un grande stadio parigino. Sa trasformare la povertà della ambientazione di una strada in una vera bellezza, con le grida dei venditori ambulanti che si odono in sottofondo. La vetrina con le insegne di un bistrò, nel Faubourg Saint-Antoine, (…) crea, con gli arredi e il montaggio, un contrasto sociale, un’alternanza che hanno di per sé valore (…)”.

Georges Sadoul, “L’étrange Madame X”: l’excellent et le moins bon (frangais), “L’Écran frangais”, n. 312, 27 giugno – 3 luglio 1951

Copia proveniente da

Per concessione di René Chateau