LA SPIAGGIA

Alberto Lattuada

Sog.: Alberto Lattuada; Scen.: Alberto Lattuada, Luigi Malerba, Rodolfo Sonego, Charles Spaak; F.: Mario Craveri; Mo.: Mario Serandrei; Scgf.: Dario Cecchi, Maurizio Chiari; Cost.: Dario Cecchi, Maurizio Chiari; Mu.: Piero Morgan [Piero Piccioni]; Int.: Martine Carol (Annamaria Montorsi), Raf Vallone (Silvio, il sindaco), Clelia Matania (la signora Albertocchi), Mario Carotenuto (Carlo Albertocchi), Carlo Bianco (il miliardario Chiastrino), Carlo Romano (Luigi), Valeria Moriconi (l’esistenzialista), Mara Berni (la signora Marini), Rosy Mazzacurati (la snob annoiata), Marco Ferreri, Nico Pepe (i due fumatori); Prod.: Titanus 35 mm. D.: 100′. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nelle loro somiglianze, nelle loro diversità, le loro combinatorie derivazioni e prelievi, I vitelloni e La spiaggia assieme fondano il genere per eccellenza del cinema italiano dei ’50-’60: la commedia all’italiana. (…) Filippo Sacchi scrisse che non esiste uno come Albertocchi. Così goffo, prevedibile, coglione. È vero, siamo al cinema. Però in tema di imprenditoria cogliona, allora non esiste nemmeno un personaggio come quello de Il vedovo. Quello che conta, in Albertocchi come in Roberto lo scrittore, come nei due giornalisti che un giorno vogliono ingrassare e l’altro dimagrire (Marco Ferreri e Nico Pepe) è “l’apparizione” di un nuovo personaggio sociale: la Nevrosi. Certo il film oscilla fra l’apologo e il documentario, come dice Moravia, ma il documentario immaginato da Sonego e Lattuada è così esatto da diventare profezia. Non è un caso che i preti, che ci azzeccano quasi sempre, vedano nel film “l’avvento di una società non più basata su principi cristiani”. Animale, pagano, consumista. L’abbronzatura, l’adulterio, il week end… (…) La spiaggia non è solo il documentario e la profezia, ma diventa il reportage in stile Epoca delle vacanze di quegli italiani che hanno i soldi per andare in vacanza. E diventa la filmina pubblicitaria di questo nuovo mondo, come scrive involontariamente Aristarco nella sua recensione.

Tatti Sanguineti, La spiaggia, Le Mani, 2001

 

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