To lay a ghost

“Allora, sappiamo che Vertigo non è solo un film di morti. È anche – o soltanto – un film di vivi che non possono amare. E ci fa venire davvero i sudori freddi (sueurs froids, come da titolo francese). Ma non perché c’è una porta che scricchiola o una mano che agita un coltello. Perché ci insinua un sospetto: forse il solo amore eterno di cui siamo capaci è quello per chi non ci appartiene più. L’amore che non muore è l’amore per un fantasma”.
(Gianni Amelio, Il vizio del cinema, Einaudi, 2004)

 

To lay a ghost è il titolo che ad un certo punto della lavorazione del film lo sceneggiatore Samuel Taylor diede, per scherzo, al film. Il riferimento è all’attrazione fatale che Scottie prova nei confronti di colei che è un fantasma a tutti gli effetti, una persona che non c’è più ma si ripresenta ai suoi occhi “reincarnata”, una persona che poi in fondo, non c’è mai stata. Nell’intervista rilasciata a Truffaut alcuni anni dopo, Hitchcock parlò addirittura di necrofilia (amore per i morti) riferendosi all’ossessione di Scottie per Madeleine.

L’identificazione del personaggio di Madeleine con quella di una sorta di spettro, di immagine simulacro, è un punto su cui Hitchcock insiste molto nel film. Le apparizioni (è il caso di dirlo) della donna vengono spesso sottolineate o accompagnate da un uso espressionista della luce e da effetti o filtri che alterano la nitidezza dell’immagine. Emblematica è poi la scena fulcro del film, quella in cui all’interno dell’appartamento illuminato da una forte luce verde (sublimata dalle potenzialità del technicolor) Scottie, ormai divorato dal desiderio e dall’ossessione per Judy- Madeleine, vede lei uscire dal bagno e farsi avanti, dapprima semi-trasparente e poi sempre più tangibile, trasformata finalmente nel doppio dell’amata defunta. L’ispirazione viene dal mito di Orfeo ed Euridice, dal rientro di lei dagli Inferi, tuttavia il ritorno di Madeleine in forma di fantasma (che fantasma non è in realtà) è anche un riferimento alla finzione che governa le vite di entrambi i personaggi, lui che vuole ricreare una sorta di Madeleine replicante, lei che lo inganna fingendo per due volte di essere un’altra persona. 

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