PARADŽANOV 1954-1966: RAPSODIA UCRAINA

Associato principalmente al Caucaso meridionale, Sergej Paradžanov ha realizzato la maggior parte dei suoi film in Ucraina. Dopo essersi diplomato al VGIK di Mosca, divenne dipendente del Dovženko Film Studio di Kiev. Nonostante negli anni della maturità Paradžanov abbia spesso sminuito i film realizzati prima delle Ombre degli avi dimenticati, i quattro lungometraggi e i tre documentari che lo precedettero rivelano un cineasta diverso ma non per questo meno affascinante. Grazie al nuovo restauro di Le ombre degli avi dimenticati, alle scansioni dei negativi originali conservati al Dovženko Centre e alle rare copie 35mm d’archivio, questo omaggio offre l’opportunità di tracciare l’evoluzione creativa di Paradžanov nell’anno del suo centenario.
A cura di Olena Honcharuk e Daniel Bird, in collaborazione con Cecilia Cenciarelli

PARADŽANOV 1954-1966: RAPSODIA UCRAINA

KOZABURO YOSHIMURA, TRACCE DI MODERNITÀ

Kozaburo Yoshimura (1911-2000) è uno dei maestri sottovalutati del cinema classico giapponese. A lui si devono alcuni dei drammi più avvincenti del Giappone postbellico, che testimoniano in maniera eloquente i cambiamenti sociali di un paese che si stava rapidamente modernizzando e occidentalizzando. La sua carriera di regista inizia alla Shochiku negli anni Trenta e continua fino agli anni Settanta, ma questa rassegna si concentra sulla produzione degli anni Cinquanta, quando l’arte di Yoshimura tocca il suo vertice. Lavorando per lo più alla Daiei, in fruttuosa collaborazione con lo sceneggiatore Kaneto Shindo (anch’egli illustre regista), Yoshimura realizza una serie di gioielli come Clothes of Deception (1951) e Undercurrent (1956, scritto da Sumie Tanaka, la più importante sceneggiatrice giapponese). Questi film gli valsero il paragone con Mizoguchi per la sensibile esplorazione dell’esperienza femminile. Realizzata con il sostegno di Kadokawa, Shochiku, The Japan Foundation e National Film Archive  of Japan, la retrospettiva presenterà un nuovo restauro digitale 4K e copie d’epoca 35mm che metteranno in luce la bellezza, la forza e l’attualità del cinema di Yoshimura.
A cura di Alexander Jacoby e Johan Nordström

Foto tratta da Chijo © Kadokawa

KOZABURO YOSHIMURA, TRACCE DI MODERNITÀ

DARK HEIMAT

Alla fine degli anni Quaranta e nei primissimi anni Cinquanta vengono prodotti alcuni rari film in cui le preoccupazioni del presente e i ricordi dolorosi e vergognosi del passato recente sono al centro di storie che si svolgono ai margini della Germania e dell’Austria, in un altrove rurale rappresentato dalle regioni alpine. In termini di genere, questi film affondano le radici in ciò che sarà presto definito Heimatfilm: opere ambientate in specifici paesaggi i cui abitanti sono visti come esempio delle tradizioni necessarie ad affrontare le sfide della vita (urbana) moderna. Ma rispetto agli Heimatfilm classici queste gemme hanno più a che fare con il noir (Die Alm an der Grenze, 1951) o l’horror (Die seltsame Geschichte des Brandner Kaspar, 1949), dialogano con l’espressionismo (Die Sonnhofbäuerin, 1948) e con il neorealismo (Bergkristall, 1949), e offrono opinioni politiche completamente discordanti rispetto alle narrazioni ufficiali dell’epoca. Poco conosciuti e visti perfino nei loro paesi d’origine, questi film aprono squarci inaspettati su un periodo di transizione della Germania e dell’Austria e delle loro cinematografie.
A cura di Olaf Möller

DARK HEIMAT

CINEMALIBERO

La sottomissione femminile all’interno della società patriarcale, sia in senso letterale che come allegoria di un regime totalitario; il percorso a ritroso della memoria familiare che diventa racconto politico collettivo; la condanna alla repressione coloniale e la celebrazione di arte e cultura autoctone come elemento di resistenza e liberazione. Sono alcuni dei temi che attraversano le opere presentate quest’anno. Undici nuovi restauri, di cui sette in anteprima assoluta, ci condurranno dalla periferia di Dakar alle viscere di Manila, nei villaggi rurali dell’Iran meridionale e della Siria occidentale, e ancora nella regione indiana di Odisha e sull’isola di Capo Verde.
A cura di Cecilia Cenciarelli

CINEMALIBERO

GUSTAF MOLANDER, IL REGISTA DELLE ATTRICI

In mezzo secolo di carriera Gustaf Molander realizzò oltre settanta film di generi e stili diversi e lasciò un’impronta indelebile sulla storia del cinema svedese. Se Ingmarsarvet (The Ingmar Inheritance, 1925) è l’epilogo dell’età dell’oro del cinema muto svedese e si colloca alla pari con alcuni dei più celebri film coevi, il programma mette in luce anche la genialità con cui Molander padroneggiò il dramma, il noir e la commedia dopo l’avvento del sonoro, con film come En natt (Solo una notte, 1931), Kvinna utan ansikte (La furia del peccato, 1947) e Fästmö uthyres (Fiancée for Hire, 1950). Ben più di un regista versatile capace di eccellere in vari generi, Molander ebbe anche la straordinaria capacità di far emergere le vere potenzialità degli attori e soprattutto delle attrici. I suoi film degli anni Trenta lanciarono una giovane Ingrid Bergman verso la fama internazionale, ma la retrospettiva offrirà anche la preziosa opportunità di ammirare Harriet Andersson, Eva Dahlbeck, Inga Landgré e Gunn Wållgren agli inizi delle rispettive carriere.
A cura di Jon Wengström

GUSTAF MOLANDER, IL REGISTA DELLE ATTRICI

IL CINEMA RITROVATO KIDS & YOUNG

Per otto giorni anche gli spettatori più piccoli potranno partecipare al festival seguendo proiezioni, spettacoli e laboratori. Fra le rassegne, omaggi all’animatrice e artista della plastilina Fusako Yusaki e all’animazione portoghese a cura della Cinemateca Portuguesa, uno speciale su Le più belle fiabe del mondo prodotte dalla Radiotelevisione svizzera negli anni Ottanta, e selezioni di corti animati provenienti da due festival importanti come Annecy e Clermont-Ferrand. Il programma delle proiezioni sarà arricchito da una serie di laboratori dedicati all’animazione e al precinema. La voce del Cinema Ritrovato Young – un gruppo di giovani cinefili dai 16 ai 19 anni che nel corso dell’anno programma una rassegna al Cinema Modernissimo – si farà sentire attraverso una selezione di titoli che come di consueto verranno da loro promossi e introdotti, interviste agli ospiti e al pubblico del festival  e video-recensioni dei film.
A cura di Schermi e Lavagne

IL CINEMA RITROVATO KIDS & YOUNG