Valdemar Psilander, star del primo cinema danese

L’attore Valdemar Psilander, nato il 9 maggio del 1884, fece la sua prima e piuttosto defilata apparizione davanti a una macchina da presa nell’ottobre del 1910, solo poche settimane dopo il sensazionale debutto di Asta Nielsen in Afgrunden. Poco dopo, venne ingaggiato dalla Nordisk Films Kompagni, dove nell’arco di sei anni apparve come protagonista in 83 film. Il primo, Ved Fængslets Port, uscito il 6 marzo 1911, ebbe un grande successo, tanto che ne vennero vendute 246 copie in tutto il mondo. Il film era, e ancora è, una delle migliori pellicole del periodo, con una notevole attenzione ai dettagli e un’eccellente recitazione. Psilander divenne una miniera d’oro per la Nordisk Films e, già poco dopo il suo debutto, era uno degli attori più pagati della casa. In particolare, le platee tedesche, russe e ungheresi vennero conquistate, e anche una mediocre sceneggiatura diventava, perlomeno agli occhi del pubblico, un film da vedere grazie alla semplice presenza di questo attore carismatico.

Psilander recitò in innumerevoli film “di maniera” prodotti dalla macchina ben oliata della Nordisk Films, e venne regolarmente scritturato come attor giovane in melodrammi romantici e film drammatici d’azione. Di frequente recitava la parte del nobiluomo, dell’ufficiale o dell’artista, padroneggiando alla perfezione ognuno di questi ruoli, indossando impeccabili uniformi, eleganti stivali da cavallerizzo, vestiti da sera realizzati su misura. Anche la sua destrezza a cavallo fu sfruttata fino in fondo. Psilander raramente interpretava ruoli da cattivo, ma in Mormonens Offer mostrò di saper gestire anche questa caratterizzazione.

Alcuni dei suoi film spiccano ancora oggi per le loro eccezionali qualità artistiche, come Evangeliemandens Liv e Klovnen. In entrambi Psilander interpreta ruoli che non si discostano da quelli che egli normalmente interpretava, ma in tutti e due i casi dimostra di saper recitare con grande intensità, dando vita a personaggi forti e commoventi. Klovnen fu presentato una settimana dopo la morte di Psilander e si rivelò il suo più grande successo artistico. Alla fine del 1916 Psilander lasciò la Nordisk Films, e la stampa avanzò varie ipotesi sul futuro della sua carriera. La rottura fu probabilmente causata da un disaccordo sul nuovo contratto, dal momento che Psilander chiedeva una cifra esorbitante. Decise quindi di aprire una propria casa di produzione: il 1 gennaio del 1917 la Psilander-Film divenne realtà. Venne assunto il personale, comprate le sceneggiature; furono pure impressionati alcuni metri di pellicola, un bacio fra Psilander e Clara Wieth. Poi tutto finì. Il 6 marzo del 1917 Psilander venne trovato morto nella sua suite d’hotel. La scomparsa prematura dell’attore, che aveva solo 32 anni, contribuì in modo rilevante a consolidarne la popolarità e, per un certo periodo, la fece anche aumentare. All’estero la notizia della sua morte fu accolta con clamore. Vennero organizzati spettacoli in suo ricordo, pubblicate orazioni funebri e poesie commemorative, mentre ammiratori da tutto il mondo spedirono lettere di condoglianze. Che cosa lo rendeva così popolare? Perché diventò la più grande star del cinema danese di sempre? Egli possedeva l’arte della recitazione, la sincerità delle sue espressioni lo rendeva assolutamente efficace. La sua mascolinità e il viso intenso e affascinate facevano svenire le donne di tutto il mondo. Di Psilander sono sopravvissuti ventisette film completi. Il Danske Filminstitut ha anche prodotto un DVD con tre film di Psilander. Sul sito web del Danke Filminstitut (www.dfi.dk→Links og databaser→Danmarks nationalfilmografi) si può trovare una filmografia completa, una biografia e foto di Valdemar Psilander.