Gio
27/06
Cinema Modernissimo > 11:00
ZOLOTI RUKY / KVITKA NA KAMENI
Olena Honcharuk
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
ZOLOTI RUKY
Scheda Film
Insieme a Dumka, questo cortometraggio di Paradžanov forma un dittico sulla cultura ucraina. Il soggetto sono gli artigiani che realizzano ceramiche, dipinti, oggetti in vetro e ornamenti. Kateryna Bilokur, Dmytro Holovko e altre leggende dell’arte popolare si susseguono sullo schermo, mentre una voce fuori campo commenta le particolarità del loro lavoro e le diverse regioni dell’Ucraina che essi rappresentano. Zoloti ruky rivela alcuni aspetti della figura di Paradžanov. Uno è il suo grande amore per le opere d’arte popolare, che collezionò per tutta la vita. Un altro è la passione per l’arte popolare vista come legame con la storia e la natura. Paradžanov evidenzia questo legame attraverso il montaggio, mescolando opere d’arte e paesaggi. Naturalmente i Carpazi ricevono un’attenzione particolare.
Quattro anni prima di Tini zabutykh predkiv, infatti, il regista aveva scoperto per suo conto la cultura degli Hutsuli, popolazione dei Carpazi. Ammirando l’artigianato dei maestri di Kosiv, Paradžanov mostrò le loro leggendarie piastrelle dipinte, che sarebbero poi apparse nel film più importante del suo periodo ucraino.
L’episodio più sorprendente e stimolante del documentario è però l’inaspettato inserimento di un’animazione ispirata a una fiaba ucraina. I protagonisti sono statuette di ceramica che raffigurano noti personaggi del folklore. Attraverso semplici accorgimenti visivi, la storia attira l’osservatore nel vortice dell’incredibile immaginazione di Paradžanov.
Stanislav Bytiutskyi
Cast and Credits
Scen.: Ivan Kornienko F.: Oleksij Pankratiev. Scgf.: Mychajlo Rakovskyj, Heorhij Lukašov, B. Fedorenko. Mus.: Hrihorij Hembera. Int.: M. Kindzerskyi, I. Kononenko, Tolia Zajcev, I. Blagodarov, E. Šachovskij, I. Markevyč. Prod.: Studi cinematografici Dovženko. DCP. D.: 36’. Col.
KVITKA NA KAMENI / CVETOK NA KAMNE
Scheda Film
Unico film in bianco e nero di Paradžanov, Kvitka na kameni è ambientato nel Donbas, la regione mineraria dell’Ucraina orientale. Combina due trame piuttosto slegate tra loro che ruotano rispettivamente attorno a due personaggi: il minatore Hryhorij Hriva (Hryhorij Karpov), un gaudente che si definisce “la bellezza e l’orgoglio del Donbas”, e una giovane dell’Ucraina occidentale, Khrystyna Ravljuk (Inna Burdučenko, che nei titoli appare come Inna Kyryliuk), che viene mandata nel Donbas con il compito di reclutare nuovi membri per una setta pentecostale. Entrambe le trame trattano della rieducazione riuscita di questi “elementi arretrati”, come venivano chiamati in epoca sovietica.
La ragione per cui le due linee narrative sembrano procedere ognuna per conto proprio è la tragica morte dell’attrice protagonista Inna Burdučenko, stella nascente del cinema ucraino, durante le riprese del film, originariamente affidato ad Anatolij Slisarenko. Slisarenko, regista ambizioso ma mediocre, ordinò all’attrice di correre più volte in un fienile in fiamme finché non rimase fatalmente ustionata. Fu poi condannato a cinque anni di carcere, e l’unico regista dello studio cinematografico Dovženko che fosse disposto a subentragli alla regia del disastroso film risultò essere Paradžanov. Questi si mostrò scarsamente interessato a costruire una parvenza di continuità a partire dal girato esistente. Aggiunse invece una serie di eccentriche scene a sé stanti che semmai accentuarono l’artificiosità del film. Ne risultò un mostruoso Frankenstein cinematografico.
Per coloro che conoscono la storia produttiva del film, la visione diventa un intrigante gioco di deduzione che consiste nel distinguere tra le scene girate da Slisarenko (tutte quelle interpretate da Burdučenko) e quelle aggiunte da Paradžanov (tutte quelle con Karpov), anche se il confine è a volte sfumato perché Paradžanov usò occasionalmente una controfigura per la star scomparsa. Lo sguardo del detective scopre così un film latentemente surrealista dalla sensibilità queer che decostruisce in corso d’opera la scialba narrazione social-realista.
Olga Briukhovetska
Cast and Credits
Scen.: Vadym Sobko. F.: Serhij Revenko, Lev Štyfanov. M.: Marfa Ponomarenko. Scgf.: Mychajlo Rakovskyj. Mus.: Ihor Šamo. Int.: Boris Dmochovskyj (Varčenko), Hrihorij Karpov (Hriva), Liudmyla Čerepanova (Liuda), Inna Burdučenko-Kyryliuk (Khrystyna), Hrihorij Epifancev (Zahornyj), Mychajlo Nazvanov (Zabroda), Dmytro Franko (Čmych). Prod.: Studio cinematografico Dovženko. DCP. D.: 73’. Bn.
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