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27/07
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SHITOYAKANA KEMONO
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SHITOYAKANA KEMONO
Scheda Film
La vena di humour nero di Kawashima toccò l’apice in questa “commedia soffocante” (parole di Tadao Sato) uscita appena sei mesi prima della sua morte a quarantacinque anni. Il progetto fu rifiutato dalla Toho, dalla Shintoho e dalla Shochiku prima di essere accettato dalla Daiei. Kawashima lavorò con il grande regista e sceneggiatore Kaneto Shindo (1912-2012), e la sceneggiatura è tra le più brillanti e ciniche dell’autore. Nella storia di una famiglia di truffatori che vive in un bilocale di Tokyo Shindo vedeva una più estesa critica alla società postbellica, dichiarando che “tutte le nuove famiglie giapponesi sono così”; i suoi personaggi, pensava, esemplificavano gli effetti corrosivi della modernità e del materialismo. Shindo aveva inizialmente concepito la storia per un’opera teatrale, genesi ancora evidente nell’unità di luogo che caratterizza il film. Tuttavia Shitoyakana kemono è tipico dell’ultimo Kawashima per come mostra un’ambizione visiva nuova, consapevole e in tutto e per tutto cinematografica; anzi, Shindo sospettava che ad attirare il regista fosse stata proprio la sfida rappresentata da un materiale così “anti-cinematografico”. Luke Stephen Cromer osserva che “Kawashima utilizza abilmente lo spazio cinematografico, le quattro pareti, il pavimento e il soffitto – in tutto sei superfici – con uno stile unico e sperimentale”. La posizione della macchina da presa che varia costantemente spalanca nuove prospettive sullo spazio chiuso, e il formato panoramico offre la forma ideale alle immagini frenetiche caratteristiche di Kawashima, dove i personaggi minacciano di irrompere dall’inquadratura. Mikiro Kato ha tracciato un parallelismo con Fassbinder, che per Le lacrime amare di Petra von Kant scelse uno spazio analogamente ristretto eppure straordinariamente cinematografico. Shitoyakana kemono deluse al botteghino: fu il film con i peggiori incassi nel periodo di fine anno della stagione 1962-1963. Malgrado l’insuccesso, Kawashima, che tendeva a svalutarsi liquidando gran parte della propria produzione, si mostrò fiero del film e dichiarò: “Shitoyakana kemono è la pietra miliare da cui voglio iniziare il mio viaggio futuro”. Purtroppo la sua prematura scomparsa pose fine a quel viaggio, e Shitoyakana kemono rimase la sua ultima grande opera.
Alexander Jacoby e Johan Nordström
Leggi l’approfondimento su Yuzo Kawashima su Cinefilia Ritrovata
Cast and Credits
Scen.: Kaneto Shindo. F.: Nobuo Munekawa. M.: Tatsuji Nakashizu. Scgf.: Atsuji Shibata. Mus.: Sei Ikeno. Int.: Ayako Wakao (Yukie Mitani), Yunosuke Ito (Tokizo Maeda), Hisano Yamaoka (Yoshino Maeda), Yuko Hamada (Tomoko Maeda), Manamitsu Kawabata (Minoru Maeda), Eiji Funakoshi (Eisaku Kamiya), Shoichi Ozawa (Pinosaku), Hideo Takamatsu (Ichiro Katori), Kyu Sazanka (Shuntaro Yoshizawa), Chocho Miyako (Madame Yuki). Prod.: Daiei Studios. DCP. Col.
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Musica composta e diretta da Maud Nelissen, eseguita da The Sprockets:
Daphne Balvers (sassofono soprano), Frido ter Beek (sassofono contralto), Peter Keijsers (trombone), Marco Ludemann (banjo, chitarra jazz, mandolino), Alexander Vocking (contrabbasso), Rombout Stoffers (percussioni, effetti, fisarmonica) e Maud Nelissen (pianoforte)