Esistono innumerevoli pubblicazioni e film sulla vita di Marlene Dietrich. Nessuna però si concentra in modo così esplicito e approfondito sul suo impegno politico, soprattutto durante la Seconda guerra mondiale e negli anni successivi. Il nipote più giovane di Dietrich, il produttore e regista J. David Riva, si interessa proprio a questo importante periodo della sua vita, quando voltò le spalle a Hollywood e riuscì, come ufficiale di supporto per la United Service Organizations, a raggiungere Berlino con le truppe americane, a costo di grandi e talvolta rischiosi sacrifici personali.
Her Own Song si basa su vaste ricerche negli archivi francesi, tedeschi e statunitensi, e, naturalmente, nel patrimonio privato dell’attrice, attualmente conservato nella Marlene Dietrich Collection Berlin della Deutsche Kinemathek. Materiale documentario inedito garantisce un’alta concentrazione di fatti e di autenticità. A ciò si aggiungono le testimonianze dirette, tra cui quelle di Burt Bacharach, Rosemary Clooney, Buck Dawson, il colonnello Barney Oldfield, Guy Stern, Beate Klarsfeld e Hildegard Knef, nonché della figlia di Dietrich, Maria Riva e del nipote Hans-Georg Will. Le interviste a Elizabeth McIntosh (una delle prime donne dell’Office of Strategic Service, la futura CIA) e Markus Wolf (capo dell’HV Aufklärung della Sicurezza di Stato della Germania Est) costituiscono anch’esse un materiale prezioso.
La voce fuori campo di Dietrich è interpretata, nella versione americana, da Jamie Lee Curtis. Il film è stato presentato in anteprima mondiale alla Berlinale del 2002. Quello stesso anno viene trasmesso per la prima volta dall’emittente statunitense Turner Classic Movies, diventando uno dei loro documentari di maggior successo: il canale via cavo ha ricevuto oltre mille lettere e fax dagli spettatori.

Silke Ronneburg