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01/07
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LA FORTUNA DI ESSERE DONNA
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LA FORTUNA DI ESSERE DONNA
Scheda Film
Peccato che sia una canaglia era una cosa carina mentre quella specie di seguito che è La fortuna di essere donna aveva una sceneggiatura ancora migliore, tutta ben congegnata, bellina, che con Flaiano avevamo scritto con molta cura. L’avvio in Peccato che sia un canaglia l’avevamo preso da Moravia. In La fortuna di essere donna lo spunto ci fu dato da una storia di Ercole Patti con una ragazza soprannominata Nerone. Il povero Ercole nel tentativo di sfuggirle era andato a rifugiarsi in Sicilia ma lei non lo mollava. Quando non lo trovava si rivolgeva a Brancati; e una volta, disperata, tentò di sedurre anche lui. Vitaliano faceva un racconto comicissimo della scena.
Suso Cecchi D’Amico, L’avventurosa storia del cinema italiano, a cura di Franca Faldini e Goffredo Fofi, vol. II, Edizioni Cineteca di Bologna, Bologna 2011
La fortuna di essere donna procede sulla via di un filone ormai familiare […]. Come scrive Angelo Solmi su “Oggi” del 16 febbraio 1956: “Con La fortuna di essere donna Alessandro Blasetti ha nuovamente tentato la via del successo attraverso la commedia di costume, genere che già aveva trovato in lui un efficace illustratore in Peccato che sia una canaglia e, prima ancora, in Prima comunione […]”. Il mondo del cinema viene visto con sguardo acuto: campo di anziane beltà alla ricerca di corpi freschi, di agenti cinici e di produttori disonesti, di fotografi sempre in agguato – che preannunciano i paparazzi della Dolce vita – in cerca di ragazze spudorate pronte a qualsiasi compromesso pur di guadagnare 30.000 lire al giorno. Sophia Loren è una di loro, anche se più abile a gestire il capitale del suo sex-appeal restando sulla difensiva. […] Accanto a lei, il fotografo interpretato da Marcello Mastroianni non è più l’ingenuo autista di taxi di Peccato che sia una canaglia, ma un ragazzo sicuro di sé, sicuro della sua seduzione di dongiovanni da strapazzo, capace di offrire false prospettive di riuscita come attrice di cinema o come modella alle aspiranti dive, che egli non pensa che a portarsi a letto. Questo Mastroianni non ha la carica di simpatia che sprigionava nel film precedente, ma è in armonia con l’industria dello spettacolo, in grado di corrompere tutti coloro che entrano nella sua orbita.
Jean A. Gili, in A. Blasetti: 1900-2000, a cura di Stefano Masi, Comitato Alessandro Blasetti per il centenario della nascita, Aprilia 2001
Cast and Credits
Scen.: Suso Cecchi D’Amico, Ennio Flaiano, Alessandro Continenza. F.: Otello Martelli. M.: Mario Serandrei. Scgf.: Dario Cecchi. Mus.: Alessandro Cicognini. Int.: Sophia Loren (Antonietta Fallari), Marcello Mastroianni (Corrado Betti), Charles Boyer (conte Gregorio Sennetti), Elisa Cegani (contessa Elena Sennetti), Nino Besozzi (il produttore Paolo Magnano), Titina De Filippo (la madre di Antonietta), Margherita Bagni (Mirella Fontanisi), Anna Carena (la miliardaria brasiliana), Piero Carnabuci (il presidente della casa cinematografica), Memmo Carotenuto (Gustavo Ippoliti). Prod.: Raymond Alexandre per Documento Film, Louvre Films DCP. D.: 96’. Bn.
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