Ho visto per la prima volta Ishanou nell’aprile 2021 quando mi trovavo a Imphal, nel Manipur. Ero emozionato perché proiettavano una copia 35mm del film, cosa sempre più rara di questi tempi. Ho avuto anche il privilegio di conoscere il regista, Aribam Syam Sharma, decano del cinema manipuri e uomo del Rinascimento. Quando è iniziato il film mi sono accorto che la copia non era nelle condizioni migliori, con graffi, sfarfallii e colori non uniformi che disturbavano l’occhio. La bellezza del film e l’intreccio semplice ma efficace radicato nella cultura unica del Manipur superavano  però le distorsioni che rovinavano la qualità artistica delle immagini sul grande schermo, e sono stato conquistato dall’intensità della storia di una giovane madre combattuta tra la sua famiglia e il richiamo del divino. Ho deciso così di riportare Ishanou al suo antico splendore e di ricordare al mondo un regista che ha reso celebre in tutto il mondo il cinema manipuri.

Shivendra Singh Dungarpur

Ishanou è venuto alla luce in modo organico e attraverso una naturale progressione di eventi. Quando mi guardo indietro mi dico che Ishanou è arrivato al momento giusto, anche se erano passati dieci anni dal mio ultimo lungometraggio, Imagi Ningthem.
M.K. Binodini Devi voleva scrivere una sceneggiatura basata sulla vita delle Maibi [le sacerdotesse del Regno di Manipur] e io avevo già realizzato un imponente progetto di documentazione sul Lai Haraoba che mi diede la fiducia necessaria a girare Ishanou.
Questo straordinario impulso o quieta spinta interiore della prescelta ad abbandonare la famiglia e immergersi nella cultura Maibi può sembrare bizzarra, ma è reale. E in questo tragico sacrificio sta la sublime arte performativa – armonia di canto e danza che eleva le anime al di sopra della vita mondana. Le prescelte vivono esperienze straordinarie, e quelle mostrate nel film sono basate sui racconti fatti dalle Maibi a M.K. Binodini Devi. La musica che ho usato in Ishanou è la musica tradizionale del Manipur, i cui creatori sono da molto tempo dimenticati, ma che è diventata patrimonio comune. Forse la cultura manipuri è la sola in cui un’intera filosofia della genesi è tramandata puramente attraverso i canti e le danze di Lai Haraoba. Questo aspetto unico della cultura manipuri è lo sfondo mistico sul quale si svolge la tragedia umana della prescelta.

Aribam Syam Sharma