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23/06
Cinema Europa > 22:15
HELLRAISER
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HELLRAISER
Scheda Film
Diversi critici si sono soffermati a esaminare il posto occupato dagli Hellraiser nella tradizione del cinema horror […]. Alcuni hanno sottolineato gli elementi faustiani del primo film (il patto con il Diavolo; il tentativo di sfuggire al giudizio finale che si conclude in un bagno di sangue); altri hanno notato la dimensione domestica del film e hanno attribuito la forza dell’opera al suo sottotesto freudiano; altri ancora hanno rilevato l’influenza dell’immaginario sadomasochista e concluso che la potenza del film veniva da lì. Cito in particolare queste interpretazioni perché sulle pareti del mio cranio trovo indizi di tutte e tre le influenze.
Ma lasciamo per un momento da parte il sottotesto e consideriamo la creatura che volteggia al centro di ogni film horror: il mostro. Gli anni recenti hanno visto una schiera di nuovi candidati al pantheon: i maniacali assassini delle serie Halloween e Venerdì 13; l’itifallico Alien; il Freddy Krueger di Wes Craven, figlio bastardo di mille maniaci. E lì, in mezzo al branco, c’è il tizio che ti guarda dalla copertina del libro: il leader del sadiano e infernale ordine dei Supplizianti, il vecchio Pinhead. Il nome gli è toccato per default; nei credits del primo film è genericamente “Capo dei Supplizianti”. Ma presto abbiamo capito tutti che aveva lasciato il segno nella coscienza del pubblico, e che il suo impatto era sproporzionato rispetto al tempo di permanenza sullo schermo. Merito sia dell’attore che stava dietro la maschera di spilli, Doug Bradley, sia del team formato da Bob Keen e Geoff Portass.
Insieme hanno fatto vivere e respirare l’incubo. […] La sua stessa loquacità lo distingue dai suoi pari. Molti dei mostri che infestano gli schermi negli anni Ottanta sono muti, come Alien, Michael Myers e Jason Vorhees. Ad alcuni è concesso di condire le loro imprese omicide con brutti giochi di parole, come il Krueger post-Craven. Ma Pinhead attraversa le sue apparizioni cinematografiche dispensando intuizioni pseudo-metafisiche con lo stesso entusiasmo con cui maneggia ganci, catene e uncini.
In questo senso richiama la perversa eleganza di Dracula, in particolare quello incarnato da Christopher Lee. […] Per quanto la sua performance sia convincente, il Pinhead interpretato da Bradley è solo una parte dell’atmosfera complessiva, naturalmente, e quell’atmosfera ha un tono essenzialmente ‘gotico’.
Clive Barker, in The Hellraiser Chronicles, a cura di Stephen Johns, Titan Books, Londra 1992
Cast and Credits
Sog.: dal romanzo Schiavi dell’inferno (1986) di Clive Barker. Scen.: Clive Barker. F.: Robin Vidgeon. M.: Richard Marden. Scgf.: Michael Buchanan. Mus.: Christopher Young. Int.: Doug Bradley (Pinhead), Andrew Robinson (Larry), Clare Higgins (Julia), Sean Chapman (Frank), Oliver Smith (Frank il Mostro), Ashley Laurence (Kirsty), Robert Hines (Steve), Grace Kirby (donna cenobita). Prod.: Christopher Figg per Film Futures, Rivdel Films Ltd. DCP. D.: 94’. Col.
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