Lun
26/06
Auditorium DAMSLab > 17:00
GÉNÉRAL IDI AMIN DADA
Barbet Schroeder
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Modalità di ingresso
GÉNÉRAL IDI AMIN DADA
Scheda Film
Incorreggibile millantatore, sbruffone, esibizionista compulsivo, il dittatore ugandese Amin non mancava di un certo senso dell’umorismo e di un vago, rozzo fascino. Dal punto di vista ideologico, con la sua giovialità minacciosa l’ex campione dei pesi massimi (1,93 metri per 120 chili di peso) potrebbe essere definito un demagogo populista che, strategicamente xenofobo ma essenzialmente solipsista, personalizzava in modo insolente i suoi rapporti con i leader stranieri […]. Il ritratto di Barbet Schroeder, che inizialmente aveva come sottotitolo No One Can Run Faster than a Rifle Bullet (“Nessuno può correre più veloce di una pallottola di fucile”), fu proiettato per la prima volta a Parigi nel giugno del 1974 […]. La carriera di Schroeder, che comprende sia documentari che film di finzione, è stata varia ma coerente. “Se i film di Schroeder condividono un impulso comune” ha scritto Gavin Smith in “Film Comment” nel 1995, “è quello di esaminare le conseguenze morali e filosofiche di forme estreme di libertà extrasociale, se non antisociale”. […]
Dopo aver completato il suo secondo film, La Vallée (1972), Schroeder volò in Uganda insieme a una troupe, della quale faceva parte anche il grande direttore della fotografia di origini spagnole Néstor Almendros, con la speranza di ottenere la collaborazione di Amin nella realizzazione di un film. Anche se, con sua grande sorpresa, Amin accettò immediatamente, il progetto aveva tutte le caratteristiche di un’impresa rischiosa. “Prima di andare in Uganda a girare il film ho fatto testamento” disse Schroeder a un rappresentante di “Interview”.
Pare giusto che Schroeder concedesse una delle sue prime lunghe interviste americane proprio alla rivista di Andy Warhol […]. Ciò che questo film ha in comune con quelli prodotti dalla Factory di Warhol è un soggetto ritratto come personalità performativa che non necessita di alcuna direzione al di là della conoscenza del posizionamento della macchina da presa per essere (o rivelare) se stessa. “Non stavo trasformando del materiale documentario in finzione” scrisse Schroeder. “Stavo inserendo la finzione in un documentario, e non era la mia finzione. Era quella di Amin”. […] Général Idi Amin Dada, che Schroeder avrebbe poi sottotitolato Autoportrait, è interamente incentrato sulla presentazione che il dittatore fa di se stesso.
J. Hoberman, General Idi Amin Dada: A Self-Portrait: A Tyrant for Our Times, Criterion.com, 17 dicembre 2017
Cast and Credits
Scen.: Barbet Schroeder. F.: Néstor Almendros. M.: Denise de Casabianca. Int.: Idi Amin Dada. Prod.: Jean-François Chauvel, Charles-Henri Favrod, Jean-Pierre Rassam per Figaro Films, Mara Films, Télévision Rencontre. DCP. Col.
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