Sab
22/06
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni > 16:00
Ritrovati e restaurati: Due storie di Jean Renoir
Maud Nelissen
“Adoro andare a cavallo e ballare” dichiarava Catherine Hessling in un’intervista per “Minerva” nell’aprile del 1926, quando stava per uscire Nana di Renoir che la vedeva nel ruolo principale. “Per ora studio danza classica, ma attendo il ritorno del jazz negro a Parigi per poter ballare le danze esotiche”.
Sur un air de Charleston e La Petite marchande d’allumettes mostrano Hessling impegnata in due tipi opposti di danza. In Charleston esibisce le proprie doti atletiche, mentre in La Petite marchande d’allumettes si muove con la delicata grazia di un mimo in un paesaggio fiabesco e mutevole, precisando in minimi gesti espressivi il proprio personaggio.
Niente può spiegare la stranezza di Sur un air de Charleston, compresa l’affermazione di Renoir che tanto valeva fare qualcosa con la pellicola avanzata da Nana. Fu Jacques Becker, conoscitore del jazz americano e vecchio amico di Renoir prima di diventarne l’aiuto regista, a persuadere Johnny Hudgins a partecipare a questa fantasia sull’inversione dei ruoli razziali? Hudgins, ballerino afro-americano della Revue nègre a Parigi, interpreta uno scienziato africano che attraversa lo spazio per atterrare in una Parigi distrutta e scoprire una selvaggia (Hessling) in abiti succinti. I due si studiano con curiosità reciproca e priva di sfumature sessuali: lei gli mostra il Charleston e lui, in giacca e cravattino e in blackface, si unisce alla danza. Dopo tre giorni il film fu lasciato incompiuto, senza la musica composta per tutte quelle danze. Stando a Renoir non erano presenti didascalie.
La Petite marchande d’allumettes è un film perfetto, tipicamente renoiriano: la fiaba di Andersen vi assume toni ancora più cupi, come spesso è il caso nei film di Renoir degli anni Trenta. Nell’originale troviamo una bambina vittima della povertà e dell’indifferenza che nel tentativo di sfuggire al gelo accende qualche fiammifero per scaldarsi: per ogni fiammifero acceso le appare una visione che la incanta. Nella seconda parte del film di Renoir, Hessling attraversa una soglia dallo sfondo bianco che la conduce in una dimensione di felicità presto interrotta dalla Morte, che uccide i giocattoli animatisi per lei. Due cavalli attraversano il cielo a galoppo disputandosi la sua vita, ma il soldato che sta tentando di salvarla finisce ucciso. La morte cattura così la giovane, e si torna a una sorta di realtà. Renoir amava esplorare le possibilità della pellicola pancromatica e sperimentare con effetti speciali artigianali insieme all’operatore Jean Bachelet, al mago della tecnologia Raleigh e al co-creatore Jean Tedesco usando la soffitta del Vieux Colombier, il teatro di quest’ultimo. Stando a Renoir, il film era pensato per essere proiettato senza didascalie.
Janet Bergstrom
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
LA PETITE MARCHANDE D’ALLUMETTES
Didascalie francesi
SUR UN AIR DE CHARLESTON
Didascalie francesi
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