Mar

28/06

Cinema Jolly > 16:30

Algérie en flammes/LES MAINS LIBRES

Introducono

Moïra Chappedelaine-Vautier, Paola Scarnati (Aamod) e Zineb Sedira

Info sulla
Proiezione

Martedì 28/06/2022
16:30

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

ALGÉRIE EN FLAMMES

Scheda Film

Cineasta combattente, autore nel 1950 del primo film francese anticolonialista (Afrique 50), René Vautier gira tra il 1956 e il 1957 un documentario su e con il Fronte di Liberazione Nazionale durante la guerra che porterà l’Algeria all’indipendenza nel 1962. A seguito di un incontro con Frantz Fanon, e una volta assicurata la propria indipendenza di espressione, Vautier parte subito per il confine tra Tunisia e Algeria. I patti con il FLN sono chiari: Vautier gira gratuitamente al fianco dei maquisard, con pellicola 16mm Kodachrome fornita dagli algerini; il girato deve essere visionato dalle autorità algerine, non per questioni di censura, ma per evitare che vengano rivelati gli itinerari dei combattenti.

Il film mostra la resistenza nei momenti di guerra (preziose le immagini delle donne combattenti) e nella vita quotidiana, documentando anche il tragico massacro di Sakiet Sidi Youssef. Lo sviluppo della pellicola viene eseguito tra la Francia e la Germania, ma il film è stampato a Berlino Est, e Vautier, per evitare problemi di censura, usa lo pseudonimo di Willi Müller. Vengono realizzate tre versioni, francese, tedesca e araba, e il film ha una buona diffusione (anche grazie al fatto che per tutta l’Europa orientale i diritti appartengono al DEFA), ma in Francia la prima proiezione avviene con dieci anni di ritardo, nelle aule della Sorbona occupata. Il film costerà a Vautier ferite fisiche e una lunga carcerazione, ma mai nessun pentimento. Dichiarerà sempre che Algérie en flammes è un film necessario, sia per la Francia che per l’Algeria, e che “la cinepresa è un arma, non un’arma che uccide, bensì uno strumento di pace”.

Elena Correra

Cast and Credits

René Vautier. Prod.: Front (algérien) de libération nationale. DCP. Col.

LES MAINS LIBRES

Scheda Film

Restauro promosso e finanziato da Cineteca di Bologna presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. In collaborazione con AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Casbah Entertainment e Cinémathèque algérienne. Le Mains libres è stato restaurato in 4K a partire da una copia 35mm Technicolor con parti Eastmancolor di prima generazione conservata negli archivi di AAMOD. Il restauro ha consentito di minimizzare gli aloni rossi e verdi causati dal disallineamento delle matrici Technicolor in fase di stampa e di restituire l’originale bianco e nero alle immagini di repertorio stampate su pellicola colore. Il colore delle parti Eastmancolor risultava fortemente decaduto e durante il grading non è sempre stato possibile ritrovare i colori originali.

Mi sono imbattuta in Les Mains libres durante le ricerche per il mio progetto per la Biennale di Venezia Dreams Have No Titles, incentrato sul cinema militante e sulle coproduzioni tra Algeria, Francia e Italia. Anche se il titolo era citato spesso, le informazioni dettagliate erano molto poche. Prodotto da Casbah Film (che avrebbe poi contribuito a finanziare La battaglia di Algeri di Pontecorvo), Les Mains libres fu girato dal regista italiano Ennio Lorenzini nel 1964, appena due anni dopo la liberazione dal colonizzatore francese, e fu la prima produzione internazionale algerina. Con il passare del tempo mi sono sempre più interessata a questo film che era rimasto invisibile per cinquantasette anni! Alcuni articoli pubblicati dal quotidiano “Alger républicain” e dai “Cahiers du cinéma” confermavano che era stato presentato in anteprima al cinema L’Afrique di Algeri e che in seguito era stato proiettato in una sezione collaterale del festival di Cannes nel 1965. Dopo vari mesi di indagini, all’AAMOD è spuntata una copia 35mm di Les Mains libres, e grazie alla collaborazione tra l’Institut français e la Cineteca di Bologna ho potuto visionare il film, che è stato poi restaurato.
Mi ha commosso molto scoprire non solo il neonato stato algerino a colori, spettacolo raro all’epoca, ma anche una nazione sfaccettata, lontana dalla visione semplicistica creata dalla stampa e dall’esercito francesi. Per la prima volta è stato possibile vedere filmati che abbracciavano tutto il territorio dell’Algeria e ammirare la ricchezza dei suoi paesaggi e la varietà delle sue tradizioni. In sintonia con l’estetica del cinema militante dell’epoca, Les Mains libres presenta una ricca gamma di materiali d’archivio relativi alla guerra d’Algeria: foto, filmati, ritagli di giornali raramente visti prima. Una tale abbondanza di materiali era legata alla presenza dei reporter italiani?
Les Mains libres è una scoperta, una testimonianza politica e militante delle persistenti tracce della colonizzazione e delle discussioni che seguono la riconquista della libertà.
Una domanda resta aperta: perché il titolo iniziale Tronc de figuier (letteralmente “Tronco di fico”) – affibbiato agli algerini dai coloni francesi – finì per diventare Les Mains libres?

Zineb Sedira

Cast and Credits

T. alt.: Tronc du figuier. Scen.: Ennio Lorenzini, Giovanni Riccioli. Commento: S. Bagdadi. F.: Claudio Racca. M.: Mario Serandrei. Prod.: Noureddine per Casbah Film Alger. DCP. Col.