Sab

22/06

Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni > 18:15

1924: COMMEDIE (E TRAGEDIE) DI COPPIA

Introduce

Oliver Hanley

Accompagnamento al piano di

di Donald Sosin e all’arpa di Eduardo Raon

Info sulla
Proiezione

Sabato 22/06/2024
18:15

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

HOT WATER

Scheda Film

Stretto tra classici come Preferisco l’ascensore (1923), Le donne… che terrore! (1924) e Viva lo sport! (1925), il settimo lungometraggio comico di Harold Lloyd, Hot Water, è un gioiello sottovalutato della sua filmografia. Alle lamentele degli esercenti, secondo i quali i suoi film erano diventati troppo lunghi e complessi, Lloyd rispose con questa commedia a episodi della durata di un’ora costruita su una serie di gag e non sull’evoluzione dei personaggi. L’intera traiettoria del personaggio è contenuta infatti nei primi tre minuti, quando Harold si trasforma improvvisamente da scapolo impenitente a uomo sposato dopo un incontro casuale con la ragazza dei suoi sogni. Il resto del film è dedicato a Harold nei panni del ‘maritino’ succube che tenta di destreggiarsi nel caos della vita coniugale. Simile nella struttura al suo precedente film di gag, Il Dottor Jack (1922), la storia si snoda in tre episodi di una giornata tipo del protagonista: il primo descrive le disavventure del maritino su un tram affollato con un tacchino vivo poco incline a collaborare; il secondo riguarda un disastroso viaggio su un’auto nuova di zecca con l’insopportabile famiglia acquisita; nel terzo il protagonista è perseguitato dall’apparizione della temibile suocera.
Era la terza volta che Jobyna Ralston affiancava Lloyd nel ruolo della coprotagonista, dopo aver preso il posto di Mildred Davis quando quest’ultima era diventata la signora Lloyd. Ralston, che in precedenza aveva lavorato in comiche da un rullo per Hal Roach, sarebbe stata coprotagonista in sei film di Lloyd prima di apparire in Ali (1927) accanto al futuro marito Richard Arlen. Josephine Crowell, che in Hot Water è la suocera ostile, in passato aveva recitato in parti da caratterista in Nascita di una nazione (1915) e Intolerance (1916) di D.W. Griffith, e avrebbe poi interpretato ruoli memorabili in Mantrap (1926), Il re dei re (1927) e L’uomo che ride (1928).
Solitamente Hot Water non viene annoverato tra i suoi titoli più popolari, ma il fatto che Lloyd abbia incluso due dei suoi tre episodi nel film antologico del 1962 Harold Lloyd’s World of Comedy la dice lunga sulla sua qualità e sulla sua intramontabile capacità di far ridere il pubblico.

Steven K. Hill

Cast and Credits

Scen.: Sam Taylor, Tim Whelan, John Grey, Thomas J. Gray. F.: Walter Lundin, Henry N. Kohler. M.: Allen McNeil. Scgf.: Liell K. Vedder. Int.: Harold Lloyd (il marito), Jobyna Ralston (la moglie), Josephine Crowell (la madre di lei), Charles Stevenson (il fratello maggiore), Mickey McBan (il fratello minore). Prod.: Harold Lloyd Corporation. 35mm. L.: 1477 m. D.: 58’ a 22 f/s. Bn.

LIVING PAINTINGS: ROMEO AND JULIET

Scheda Film

Questa versione muta della scena del balcone di Romeo e Giulietta immortala il debutto nel West End e la prima apparizione sullo schermo del celebre attore shakespeariano John Gielgud, che quello stesso anno girò il suo primo muto, Who Is the Man? di Walter Summers. Gielgud si era da poco diplomato alla Royal Academy of Dramatic Art quando il suo agente lo mandò a fare un’audizione per il Regent Theatre, dicendo: “Ecco un’occasione per diventare una star di Londra in una notte”.
La fama doveva attendere: il critico Ivor Brown castigò il giovane innamorato definendolo “lezioso”, “scarsamente virile” e con “le gambe più insignificanti che si possano immaginare”. Lo stesso Gielgud si lamentò del fatto che il costume da Romeo lo trasformasse in “un misto tra Ramses d’Egitto e un’irascibile matrona vittoriana”. La sua più esperta e applaudita Giulietta, Gwen Ffrangcon-Davies (pupilla della prozia di Gielgud, Ellen Terry), lo aiutò tuttavia a distendere i nervi, soprattutto nelle scene d’amore. In seguito i due attori, entrambi omosessuali, strinsero un’amicizia che durò tutta la vita.

Pamela Hutchinson

Cast and Credits

Int.: John Gielgud, Gwen FfrangconDavies. Prod.: Pathé Pictures. DCP. D.: 1’. Bn.

AURA O LAS VIOLETAS

Scheda Film

In Colombia tra il 1922 e il 1928 furono prodotti quattordici lungometraggi di finzione. Di questi, solo due si sono conservati (quasi) completamente, sei sono considerati perduti e sei sopravvivono in forma incompleta. I frammenti superstiti di Aura o las Violetas, e il celebre romanzo da cui era tratto, sono sufficienti a ricostruire la trama melodrammatica del film. Dopo alcuni anni di assenza, uno studente torna a casa e scopre che Aura, l’amore della sua infanzia, si è fidanzata con un ricco nel tentativo di salvare la propria famiglia dalla povertà. Profondamente sconvolto, il giovane tenta di impedire il matrimonio ma arriva troppo tardi. Scrive ad Aura, ma lei si rifiuta di coltivare il loro amore proibito. Una scena cruciale ambientata in un teatro fu girata nel Gran Salón Olympia di Bogotá, dove il film fu poi presentato in anteprima. Si trattava della prima sala cinematografica costruita in Colombia dai fratelli Francesco e Vincenzo Di Domenico. I due produttori e distributori di origini italiane, che realizzarono Aura o las Violetas e altri quattro film, sono considerati pionieri nella storia del cinema colombiano.

Lorena Bordigoni

Cast and Credits

Sog.: dal romanzo omonimo (1887) di José María Vargas Vila. Scen.: Pedro Moreno Garzón. F., M.: Vincenzo Di Domenico. Int.: Isabelle Von Walden (Aura), Roberto Estrada Vergara (José María), Ferruccio Benincore. Prod.: Vincenzo Di Domenico per Sociedad Industrial Cinematográfica Latinoamericana (Sicla). DCP. D.: 11’ (frammento). Bn

N+N+N

Scheda Film

Nel 1924, durante il periodo di rinascita economica dell’Unione Sovietica dovuto alla Nuova politica economica (NEP) di Lenin, l’attore Vladimir Lebedev-Šmidtgof esordì alla regia con questa commedia satirica che critica la frenesia speculativa dell’epoca. N+N+N (che sta per “Nini, tassazioNe, Noie”) racconta la storia dello speculatore Bezzabotov e di sua moglie Nini, che sfruttano i sussidi di disoccupazione ed evadono le tasse per conservare uno stile di vita stravagante e ricevono il giusto castigo dopo essere stati scoperti da un ispettore fiscale in incognito (interpretato dal regista). Questo racconto morale che coniuga la recitazione eccentrica e la satira politica del primo cinema sovietico è puro divertimento.
Šmidtgof, che scrisse anche il testo della celebre marcia dei pionieri Ėch, chorošo v strane sovetskoj žit’! (È bello vivere in un paese sovietico!, 1935), fu in seguito falsamente accusato di spionaggio per conto della Germania e dovette subire le torture dell’NKVD.

Natascha Drubek

Cast and Credits

T. alt.: Nini, nalog, neprijatnost’. Scen.: Vladimir Lebedev-Šmidtgof. F.: Nikolaj Efremov, Andrej Moskvin. Int.: Mark Dobrynin (Bezzabotov), Irina Kunina (Nini), Julija Daminskaja, Jakov Gudkin (straniero), Vladimir Lebedev-Šmidtgof (ispettore fiscale). Prod.: Sevzapkino. DCP. D.: 16’. Bn.

ANGLETERRE. LES TRAVAILLISTES AU POUVOIR

Anno: 1924
Paese: Francia
Durata: 1'
Versione del film

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2024