La spirale musicale di Bernard Herrmann 

In diverse occasioni, in questa rubrica, è capitato di accennare ad alcuni fondamentali sodalizi artistici tra registi e compositori: è il caso ad esempio delle coppie Fellini-Rota, Leone-Morricone.

La collaborazione tra Alfred Hitchcock e Bernard Herrmann, iniziata nel 1955 e durata poco più di dieci anni e otto film, è sicuramente annoverabile tra questi. Nonostante alcune divergenze artistiche che sfoceranno poi in una rottura dei rapporti abbastanza brusca, Herrmann fu forse il collaboratore di cui Hitchcock riuscì a fidarsi di più (spesso si parla di quanto il regista fosse autoritario e per certi diffidente nei confronti delle persone che lavoravano con lui).

Vertigo è, a detta di molti, l’apice della straordinaria simbiosi creativa tra i due.

La musica in La donna che visse due volte ricopre un ruolo centrale, una funzione drammaturgica di primaria importanza. Spesso i film di Hitchcock sono concepiti secondo una logica più vicina al cinema muto che al sonoro, Vertigo non fa eccezione, è infatti spoglio dal punto di vista dei dialoghi ma ricchissimo di suggestioni sonore volte a coinvolgere ancor di più lo spettatore nel vertiginoso e complesso turbinio della vicenda.

Fin dai titoli di testa la figura sonora ciclicamente ripetuta che accompagna la spirale grafica di Saul Bass introduce il tema della vertigine che sarà poi il motivo conduttore dell’intero film.

Uno struggente e tenero tema d’amore (Lento amoroso) accompagna introduce poi il personaggio di Madeleine e ne accompagnerà le varie apparizioni, mescolato talvolta al ritmo latino dell’habanera, che rimanda direttamente al passato coloniale a cui appartiene la figura dell’antenata Carlotta.

Il Tempo dell’habanera è forse l’invenzione sonora più importante all’interno della partitura, è infatti onnipresente in diverse forme e, collegando l’ossessione di Madeleine per Carlotta diventa poi il marchio dell’ossessione di Scottie per Madeleine-Judy.

Nonostante la paternità della partitura, alla fine le musiche non furono dirette da Hermann per via di un grande sciopero dei musicisti di Hollywood. La casa di produzione del film scelse allora di affidare l’esecuzione dei brani all’orchestra London Symphony di Londra, ma la registrazione venne in questo caso lasciata a metà perché i musicisti inglesi decisero di abbracciare la causa dei colleghi statunitensi. Ad intervenire fu allora l’orchestra di Vienna che consegnò il lavoro in tempo per l’uscita del film. 

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