Sab
17/07
LunettArena > 21:45
UNA BELLA GRINTA
Giuliano Montaldo (in video)
In caso di pioggia, la proiezione verrà annullata.
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
Ingresso gratuito su prenotazione
UNA BELLA GRINTA
Scheda Film
Qualche anno dopo Tiro al piccione il produttore-partigiano Giuliani mi chiese generosamente se volevo fare Una bella grinta, da un’idea sua e di Lucio Battistrada. Ma i soldi erano… diciamo che non erano. Il film costò, a copia-campione, venti milioni. Soldi effettivamente spesi per la lavorazione: non più di sei-sette milioni. Anche per l’epoca, erano cifre ridicole. Una bella grinta è un film che oggi mi piacerebbe rifare – magari ambientandolo nel mondo della cosiddetta new economy – perché mi sembra non abbia perso di attualità: parlava del neocapitalismo rampante, e un po’ pazzo. Il protagonista era un tizio ambizioso, che abbandona la campagna emiliana dove è nato e cresciuto e costruisce una fabbrichetta lungo l’Autostrada del Sole. E l’idea è proprio quella: non c’è una base produttiva, non c’è una vera sostanza industriale, c’è solo l’idea che avere la fabbrica al bordo dell’autostrada assicuri visibilità, pubblicità, ricchezza. È puro marketing. Il film ebbe ottime critiche e nessuno lo vide, nemmeno la mia mamma. Girammo a Bologna, una città di grande ospitalità e disponibilità. Il protagonista era Renato Salvatori, poi doppiato dal bolognese Raoul Grassilli. Alcuni attori furono trovati letteralmente un attimo prima di girare: quando vedevamo qualcuno con una faccia che ci piaceva, lo bloccavamo anche in mezzo alla strada e gli dicevamo: “Lei che fa, dove va? Si fermi un attimo con noi a fare il cinema”. Quando finivano i soldi, Renato Salvatori veniva in soccorso: passava una notte a giocare a poker – aveva una faccia da poker stupenda – e il giorno dopo potevamo pagare i conti. Renato era un divo, reduce da Poveri ma belli, dai Soliti ignoti, da Rocco e i suoi fratelli, ma non era nato ricco, sapeva cosa vuol dire lavorare ed era pronto a qualunque cosa. Si impegnava molto, era generoso, aveva davvero una ‘bella grinta’ […]. La cosa curiosa, a ripensarci, è che il film venne invitato al festival di Berlino, con grande sorpresa per tutte le cosiddette ‘major’ italiane, e andò pure molto bene, vincendo il premio speciale della giuria e il premio del Senato.
Giuliano Montaldo in Alberto Crespi, Dal Polo all’equatore. I film e le avventure di Giuliano Montaldo, Marsilio, Venezia 2005
Cast and Credits
Sog.: Lucio Battistrada, Armando Crispino, Gaetano ‘Giuliani’ De Negri. Scen.: Lucio Battistrada, Giuliano Montaldo. F.: Erico Menczer. M.: Attilio Vincioni. Scgf.: Hanzin Axerio. Mus.: Piero Umiliani. Int.: Renato Salvatori (Ettore Zambrini), Norma Benguell (Luciana Zambrini), Antonio Segurini (Marco), Marina Malfatti (amica di Luciana), Dino Fontanesi, Raffaele Triggia, Iginio Marchesini, Gino Agostini, Enrico Rame, Giuliano Montaldo. Prod.: Gaetano ‘Giuliani’ De Negri per Ager Film, Clodio Cinematografica. DCP. Bn.
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Musica composta e diretta da Maud Nelissen, eseguita da The Sprockets:
Daphne Balvers (sassofono soprano), Frido ter Beek (sassofono contralto), Peter Keijsers (trombone), Marco Ludemann (banjo, chitarra jazz, mandolino), Alexander Vocking (contrabbasso), Rombout Stoffers (percussioni, effetti, fisarmonica) e Maud Nelissen (pianoforte)