Sulla stampa americana già dal gennaio 1950 si parla della nuova pièce di Tennessee Williams The Rose Tattoo, che lo scrittore vorrebbe fare interpretare ad Anna Magnani. […] A Parigi [Williams e il suo compagno Frank Merlo] incontrano Anna e cenano assieme. L’intenzione dello scrittore è di farla recitare a Broadway, ma lei rifiuta perché non sa abbastanza bene l’inglese. […] Nei suoi appunti per un ritratto di Anna, lo scrittore annota: “Per noi americani è praticamente impossibile ottenere una vera e propria intervista con la Magnani. […] Io sono riuscito ad avvicinarla a Roma solo dopo aver assicurato a Roberto Rossellini, suo regista e suo amico, che non mi ripromettevo di intervistarla ma ero soltanto una persona profondamente emozionata dalla sua arte. Non esageravo. Non mi è capitato spesso di sentirmi toccato nell’intimo dagli attori cinematografici. Solo da Charlie Chaplin, Greta Garbo, Gérard Philipe, da qualche attore italiano: e tra questi è certamente la Magnani quella che più ti affonda gli artigli nel cuore”.

Matilde Hochkofler, Anna Magnani. La biografia, Bompiani, Milano 2018

Per ridisegnare il suo look attoriale Anna Magnani muove in più direzioni, approfittando della gamma ampia di affetti sui quali è costruito il personaggio di Serafina Delle Rose. Una prima modalità sta nella studiata accuratezza delle posture e nel recupero dei modi performativi caratteristici della tradizione spettacolare italiana tardo ottocentesca sui quali si era formata e dove innesta i cambiamenti repentini di ritmo tipici della sua recitazione cinematografica. Una seconda strategia gioca sul rimodulare la sceneggiatura sia con l’alternarsi di italiano e inglese sia con il sottolineare, ripetendole, le battute chiave dei momenti centrali del racconto. Infine, il guardaroba di modi recitativi rinnovato trova, alla lettera, i suoi capi di base nei costumi di scena. […] Magnani si avvantaggia dell’ampiezza della partitura passionale evocata dal ruolo di Serafina − il dolore, la gelosia, la maternità, l’orgoglio, il desiderio e la sensualità – per dispiegare il suo bagaglio recitativo e squadernare l’eccezionale gamma gestuale e performativa di cui dispone.

Chiara Tognolotti, Il gesto e la voce, in Effetto Magnani, a cura di Giulia Carluccio, Federica Mazzocchi, Giulia Muggeo e Maria Paola Pierini, Cue Press, Imola 2022