Dom
25/06
> 15:00
Paparazzi
Jacques Rozier
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con traduzione simultanea in cuffia
Modalità di ingresso
PAPARAZZI
Scheda Film
Jacques Rozier gira Paparazzi nel 1963, a Capri, a margine della lavorazione del film di Jean-Luc Godard Il disprezzo. Godard aveva conosciuto Rozier scoprendo nel 1958 il suo Blue Jeans. Nel frattempo Rozier ha realizzato Adieu Philippine (Desideri nel sole, 1962), e l’amicizia tra i due, nonché il loro comune coinvolgimento nella nouvelle vague, incoraggiano Rozier a proporsi a Godard come autore del making del suo film. Il disprezzo è un film particolarmente atteso: vi s’incontrano due figure opposte del cinema, la star incontestata del cinema francese del momento e il giovane cineasta della nouvelle vague. Rozier scopre la quantità di fotografi che inseguono la star, e che, da quando Fellini li ha battezzati così, si chiamano paparazzi, termine sconosciuto in Francia.
Sulla base di una ricostruzione documentaria (il film comincia con l’incontro a Capri tra Brigitte Bardot e Jean-Luc Godard), Rozier propone senza indugi, in modo originale e calcolato insieme, grazie a un gioco di campi e controcampi, un dialogo tra B.B. e tre paparazzi. Con una regia e un montaggio particolarmente dinamico, che danno al film un carattere di modernità sempre attuale. E una colonna sonora che fa vivacemente la sua parte: rumori e parole che si accavallano in piena libertà. Mentre la musica dà ritmo e cadenza alle inquadrature. Il ritmo sostenuto del film accompagna la tensione tra paparazzi e troupe. Rozier è divertito da questo clima nervoso, al quale dà un’impronta estrosa e burlesca, una tonalità che ritroveremo nella maggioranza dei suoi film.
Come Renoir e Vigo, Rozier è un cineasta libero. Osserva costantemente con sguardo distaccato e divertito il mondo che va scoprendo, e che traduce in immagini con la sua poesia e con la complicità di personaggi carismatici o pittoreschi.
Hervé Pichard
Cast and Credits
Scen., M.: Jacques Rozier. F.: Maurice Perrimond. Mus.: Antoine Duhamel. Int.: Brigitte Bardot, Jean-Luc Godard, Michel Piccoli, Fritz Lang, Jack Palance, Giorgia Moll (se stessi), Michel Piccoli, Jean Lescot et Davide Tonelli (voci narranti). Prod.: Films du Colisée. DCP. D.: 18’. Bn.
LE PARTI DES CHOSES: BARDOT ET GODARD
Scheda Film
Quando, nel 1963, Jacques Rozier filma il making del Disprezzo di Jean-Luc Godard, gira anche due corti complementari, Paparazzi e Le Parti des choses: Bardot et Godard. In quest’ultimo si accosta con maggior serietà all’atto creativo, rivela i compiti quotidiani dei tecnici, gli spostamenti degli attori, le prospettive del regista e racconta l’insieme, tutto sommato aleatorio, della lavorazione, determinata sovente da circostanze accidentali.
Bardot e Piccoli, che impersonano la coppia alla deriva, sensibile e fragile, prendono posizione, i direttori di scena sono indaffarati, gli addetti all’immagine e al suono si coordinano, l’uomo del ciak annuncia l’azione e Godard dirige con timore reverenziale Fritz Lang, “il vecchio capo indiano”, “il portavoce degli dei”, “colui che scruta gli uomini”, dirà la voce over, quella voce che, per tutto il film, sembra trasmettere il comune pensiero di Godard e di Rozier. Jacques Rozier, visibilmente affascinato da Fritz Lang e da Brigitte Bardot, è anche affascinato dall’amico Jean-Luc Godard. Con la sua camera, segue la camera di Godard: questa volta è lui il paparazzo che dà la caccia alla macchina cinema.
Se la componente aleatoria non è affatto estranea al cinema, e non è comunque estranea né al cinema di Godard né a quello di Rozier, è perché i loro film si nutrono costantemente di una riflessione sulla modernità e sulla necessità di pensare in un altro modo il mondo e la sua rappresentazione. Il corto Le Parti des choses: Bardot et Godard, specchio malizioso del pensiero di Jacques Rozier, è in qualche modo la sua descrizione della donna moderna: illogico, disarmante, misterioso, regale.
Hervé Pichard
Il piacere del viaggio e della vacanza, il motivo ricorrente dell’acqua e delle isole, il senso struggente della durata, l’inclinazione per i generi e gli attori popolari, l’ibridazione di documentario e fiction, l’improvvisazione e le inversioni di rotta sublimate a supreme qualità artistiche, segnano in maniera indelebile un cinema come questo, che procura come nessun altro la sensazione, insieme gioiosa e malinconica, della grazia dell’esistenza e della fragilità dell’istante. Paradossalmente, nulla è più in sintonia con il mondo, o nulla è più visionario, di un cinema così insulare, che arriva a cogliere l’essenziale procedendo a zigzag.
Jacques Mandelbaum, “Le Monde”, 1° settembre 2001
Cast and Credits
T. alt.: Bardot et Godard. F.: Maurice Perrimond. M.: Jacques Rozier, Jean Collet. Mus.: Antoine Duhamel. Int.: Brigitte Bardot, Jean-Luc Godard, Michel Piccoli, Jack Palance, Fritz Lang. Prod.: Argos Films. DCP. D.: 8’. Bn.
Se ti piace questo, ti suggeriamo anche:
14:30
LE CENTRE GEORGES POMPIDOU
LE CENTRE GEORGES POMPIDOU
Inaugurazione del Festival
Intervengono Roberto Cicutto (Istituto Luce – Cinecittà), Jacques Grandclaude (produttore del film), Renzo Rossellini
Saluto di benvenuto di Marco Bellocchio
15:45
NON SI PUÒ VIVERE SENZA ROSSELLINI
NON SI PUÒ VIVERE SENZA ROSSELLINI
17:00
COME ROSSELLINI HA FILMATO IL BEAUBOURG