Dom

30/08

Teatro Comunale di Bologna > 14:30

Gaumont Chrono de Poche Home Movies / Ariadne

Accompagnamento alla batteria di Frank Bockius

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Proiezione

Domenica 30/08/2020
14:30

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

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Scheda Film

I film di Stucky, guardati come un corpus compatto, che non ha per forza bisogno di sforbiciate e riaggiustamenti, ci ricordano che la memoria è scheggiata, visionaria, traslucida, intermittente. Chiudere gli occhi per un ricordo. Riaprirli. Richiuderli per un altro. O viceversa. Le immagini di Stucky sono rivelazioni di una memoria che credevamo ci fosse estranea, e che improvvisamente percepiamo nostra. Appese a un filo traballante, che sembra doversi spezzare da un momento all’altro, apparentemente fragili e sfibrate, eppure così esatte, appuntite, sollevanti. Le inquadrature di Stucky sono sempre dense fino alla vertigine, non c’è mai una gerarchia, un distinguo tra centro, sfondo, contorno. Ogni dettaglio è un richiamo, un potenziale sortilegio. Anche il piccolo gesto di una mano che raggiunge il cappello, una piega del vento, un piedino che si solleva, una giostra là in fondo. Puoi guardarle all’infinito, e ogni volta scorgerai un nuovo fantasma, una nuova storia in cui smarrirti. Nelle riprese di Stucky siamo sempre consapevoli dell’esistenza di una macchina da presa. Ce lo dicono non solo le brevi scenette comiche qua e là recitate dai ragazzini di casa, ma un’attrazione continua verso quel buco nero che si chiama obiettivo, dove gli sguardi spesso finiscono per precipitare, gioiosi o furtivi. Due bambine cenciose, sedute davanti a un portone, arrivano perfino a imitare il movimento del cinema, quel roteare di mani che si appropria della manovella dell’operatore, visibile e invisibile assieme. È un gioco di riflessi necessario. Cosa c’è in quella scatola? E cosa c’è là fuori? Nelle visioni di Stucky due presenze ritornano insistenti: i bambini e l’acqua. Sospettiamo che siano dotati di una reciproca forza attrattiva sotterranea e potente. Sono fotografie in movimento di un tempo che il cinema può far scorrere in ogni direzione. Poi ti ci tuffi dentro per sfidare il vuoto, in un attimo che trattiene il mondo e lo fa esplodere a schizzi. Sapere qualcosa di più concreto naturalmente aiuta. Giancarlo Stucky (1881-1941) è il rampollo di Giovanni, il ‘re dei mulini’, il Paperon de’ Paperoni di Venezia. Nel 1900, all’Esposizione universale di Parigi, il giovane Giancarlo resta incantato dal Chrono de poche Gaumont-Demenÿ, il primo cinematografo amatoriale (formato 15mm con perforazione centrale), e se ne procura un esemplare. A casa, comincia a filmare scene di vita famigliare, scorci cittadini, barche di pescatori, momenti di vita popolare, feste, mercati, lavori e svaghi, ricconi e proletari… Dei suoi film fulminanti (durano grossomodo una trentina di secondi ciascuno), ne sono sono rimasti poco più di settanta.

Andrea Meneghelli

[Scenetta, a scuola (n. 01); Esterno villa, bambine che giocano e domestiche (n. 02); Esterno villa, bambini e un aeroplanino (n. 03); In strada, bambine cardano la lana (n. 04); Tuffi dal pontile (n. 05); Donne conversano sul vaporetto e bambini seduti su un’asta (n. 06); In piazza, bambini e passanti (n. 07); In giardino, donna con bebè e donna che fila (n. 08); Bambini e cioccolata (n. 09); Bambina che gira la manovella (n. 10); Girotondo in spiaggia (n. 11); Bambine e polli (n. 12); Trieste, carri in Riva Tre Novembre (n. 13); Bagnetto nella bacinella e caramelle (n. 14); Bagnetto nella bacinella, una bimba lava l’altra (n. 15); Canal Grande, gondole e vaporetto (n. 16); La lettera (n. 17); Villeggianti sul Lido (n. 18); Aquilone e pattini a rotelle (n. 19); Al mercato per comprare la verdure (n. 20); Giochi di bambini al Lido (n. 21); In giardino, una rivista e i fiorellini (n. 22); In Laguna, su una scalinata (n. 23); Scenetta, il tormento del pittore (n. 24); Barcone a remi sul canale (n. 25); Viavai in Piazza San Marco (n. 26-1); Bambine alla Giudecca, il Ponte Lungo sullo sfondo (n. 27-1); Scenetta, l’oggetto conteso (n. 29); Processione religiosa su ponte di barche (n. 30); Gondola e vaporetto dalla Riva degli Schiavoni (n. 32); Tuffi dalla Fondamenta Fianco Ponte Lungo (n. 33); La bambina e i piccioni (n. 34); Barca a remi su Rio del Ponte Lungo (n. 37); Sull’Isola di Torcello (n. 38); Attracco di un barcone, l’Arsenale sullo sfondo (n. 39); Bambini riempiono il secchio in Campo San Piero di Castello (n. 40); Scenetta, non si può dormire in pace! (n. 36-2); Mare grosso e passanti su un ponte (n. 41); Barca a vela all’attracco (n. 42); Lancio di arbusti alla Giudecca (n. 43); Uomini al lavoro su barche attraccate in Giudecca (n. 45); Il carico del carbone (n. 46); Il burattino (n. 47); Bambini e conigli  (n. 50); Una gita sul barcone (n. 51); Barca di pescatori e vaporetto (n. 53); Un barcone con barchetta al traino (n. 54); Giochi col gatto (n. 56); Il pontile e il mare grosso (n. 57); A pesca (n. 58); Passanti su un ponte e vaporetto (n. 60); Bambini allo stagno (n. 61); Bambini e piccioni in Piazza San Marco (n. 62); Piccola lavandaia, salto della corda, pizzi, carbone e cioccolato (n. 63); Svaghi sul viale alberato (n. 66); Buoi in fila (n. 67); Cinque donne sulla spiaggia (n. 68); Scenetta, al ladro, ai ladri! (n. 69-2); Le bambine e la piccola lavandaia (n. 70); Una strada trafficata (n. 71-1); Cavalli al traino (n. 72); Giostre, salto della corde e palle di neve (n. 73); Bambini e pizzi (n. 74); Bambini alla fontanella (n. 75); Spruzzi d’acqua tra bambini (n. 76); Viavai sulla Fondamenta de Canaregio (n. 77); Si infrangono le onde (n. 78); Lavandaie in riva al mare (n. 52-2); Il mare ondoso si infrange sugli scogli (n. 79); Signore eleganti e bambine in un parco (n. 82); Bambini danno il becchime ai polli (n. 83); Bambini sul ciglio di uno stagno (n. 84); Bambini seduti per strada con una cesta di vimini (n. 85); Una bambina ricama (n. 88); Bambini lanciano sassi in mare (n. 89); Bambine saltano la corda (n. 90-1); Barche di pescatori (n. 91); Bambine saltano la corda (n. 90-2)]

Cast and Credits

DCP.

ARIADNE

Scheda Film

Il moto costante di ruote, fili, rocchetti, piedi e mani suggerisce irrequietudine, che ritroviamo nella colonna sonora. La sconosciuta potrebbe essere la Greta disperatamente innamorata del Faust, o quell’Arianna che diede a Teseo il filo per uscire dal labirinto, o forse è una delle Parche, le tessitrici del destino… Girato in Super8 e ingrandito a 35mm, il film è molto sgranato, e in sé un omaggio al mezzo cinematografico, sottolineato anche dalla rappresentazione visiva e sonora di macchine e ingranaggi di ogni tipo.

Barbara Meter 

Cast and Credits

F.: Barbara Meter. Prod.: Barbara Meter. 35mm (ingrandimento da Super8mm). Col.

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