Mar
20/07
Cinema Lumière - Sala Scorsese > 14:30
Ein jeder hat mal Glück/DIE MÖRDER SIND UNTER UNS
Olaf Möller
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Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
EIN JEDER HAT MAL GLÜCK
Scheda Film
Per molto tempo questa piccola farsa degli equivoci, l’esordio di Staudte nel cinema di finzione, è stata assente dalle sue filmografie ufficiali. Potremmo considerarlo emblematico: il primo decennio di Staudte da regista, durante il quale imparò il mestiere lavorando ad alcuni documentari e girando pubblicità a profusione, è raramente guardato con serietà. Naturalmente è un errore, perché c’è molto di Staudte in questi lavori – il documentario da lui girato Zwischen Sahara und Nürburgring (1936), così come la partecipazione a Deutsche Siege in drei Erdteilen (1938) di Ulrich Bigalke e Schnelle Straßen (1937) di Richard Scheinpflug, attestano la sua eterna passione per le auto veloci, mentre gli sviluppi della trama di Ein jeder hat mal Glück riappaiono in diverse varianti, soprattutto nei primi film, che spesso ruotano attorno a identità rubate, segrete o ambigue. I critici preferiscono invece concentrarsi sullo Staudte attore cinematografico e radiofonico di quegli anni, scavando tra le comparsate in alcuni dei più famigerati esempi di cinema nazista (Süss l’ebreo di Veit Harlan, 1940; … reitet für Deutschland di Arthur Maria Rabenalt, 1941) alla ricerca di tracce di farisaismo. Come se l’autore di Die Mörder sind unter uns, film nato dal senso di colpa di Staudte per quegli atti di collaborazionismo, avesse avuto bisogno di qualcuno che gli ricordasse le sue debolezze! Come artista non sarebbe più stato un vile.
Olaf Möller
Cast and Credits
Scen.: Wolfgang Staudte. F.: Adolf Otto Weitzenberg. Int.: Fritz Reim, Loni Heuser, Ino Wimmer, Erich Gast, Else Malti, Eberhard Leithoff. Prod.: Ethos-Film GmbH 35mm
DIE MÖRDER SIND UNTER UNS
Scheda Film
Tra le macerie di una Berlino devastata dalla guerra, il dottor Hans Mertens, chirurgo militare smobilitato, conosce Susanne Wallner, fotografa e illustratrice sopravvissuta al campo di concentramento. Successivamente incontrerà anche un uomo che credeva morto, Ferdinand Brückner, che da ufficiale della Wehrmacht era stato responsabile di una strage la vigilia di Natale del 1942 ed è ora impegnato ad arricchirsi trasformando elmetti d’acciaio in pentole. Mertens pensa che uccidere Brückner possa aiutarlo a espiare il senso di colpa per la propria debolezza, ma…
Die Mörder sind unter uns fu il primo lungometraggio di finzione realizzato nella Germania occupata dopo la resa incondizionata dell’8 maggio 1945. Fu prodotto da un ente che sarebbe poi diventato la DEFA. Staudte ne divenne una delle ‘menti fondatrici’, partecipando alla riunione svoltasi all’hotel Adlon il 22 novembre 1945.
Pare che la stesura originale di Die Mörder sind unter uns (intitolata Der Mann den ich töten werde, L’uomo che ucciderò) fosse stata scritta quando il Reich era ancora in guerra, immaginando la pace futura. Il che è interessante, se si pensa all’estetica intensamente espressionista del film. Die Mörder sind unter uns è generalmente considerato parte di un breve periodo postbellico in cui le arti tedesche si rifecero ai tempi immediatamente successivi alla Prima guerra mondiale per riflettere (su)gli orrori del passato più recente. In letteratura, per esempio, ci furono il dramma radiofonico di Wolfgang Borchert Draußen vor der Tür (1947) e il romanzo di Walter Kolbenhoff Von unserem Fleisch und Blut (1947); si tenga presente che nel 1949, quando Wolfgang Liebeneiner adattò il dramma di Borchert in Liebe 47, tale fase era già considerata superata. Esaminando più attentamente la produzione del biennio 1944-45 troviamo vari titoli dall’aspetto vistosamente noir, come Der stumme Gast (1945) di Harald Braun o Die Nacht der Zwölf (1944-49) di Hans Schweikart. Perciò si dovrebbe forse considerare Die Mörder sind unter uns come appartenente a un periodo di transizione dalla guerra alla pace.
Olaf Möller
Cast and Credits
. Sog.: Wolfgang Staudte. Scen.: Wolfgang Staudte, Eberhard Keindorff, Johanna Sibelius, Fritz Staudte. F.: Friedl Behn-Grund, Eugen Klagemann. M.: Hans Heinrich. Scgf.: Otto Hunte, Bruno Monden, Alfred Schulz. Mus.: Ernst Roters. Int.: Wilhelm Borchert (Hans Mertens), Hildegard Knef (Susanne Wallner), Arno Paulsen (Ferdinand Brückner), Erna Sellmer (signora Brückner), Christian Blackwood (Otto Brückner), Michael Günther (Herbert), Robert Forsch (Mondschein), Elly Burgmer (madre del bambino malato), Marlise Ludwig (Sonja). Prod.: Herbert Uhlich per DEFA-Studio für Spielfilme, Deutsche Film AG 35mm
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