Mar
25/06
Cinema Modernissimo > 11:15
ANDRIJEŠ / ANDRIEŠ
Daniel Bird, Olena Honcharuk (Oleksandr Dovzhenko National Centre) e Cecilia Cenciarelli
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
ANDRIJEŠ / ANDRIEŠ
Scheda Film
Sergej Paradžanov co-diresse il primo lungometraggio con Jakiv Bazeljan, ma il progetto era principalmente di Paradžanov. Il suo film di diploma perduto, realizzato nel 1952 per il VGIK (Istituto statale di cinematografia dell’Unione Sovietica) e intitolato Moldavskaja skazka [Una fiaba moldava], era tratto dallo stesso materiale di partenza: Andriješ, il poema narrativo scritto nel 1946 dall’autore moldavo Emilian Bucov. Secondo il critico Rostislav Jurenev, per il suo film di diploma Paradžanov costruì un “grande pupazzo” per il personaggio di Andriješ e lo integrò con riprese dal vero, “ottenendo una notevole naturalezza di movimento e una combinazione di natura viva e illusione teatrale”. Questo più convenzionale remake in forma di lungometraggio realizzato agli studi cinematografici di Kyiv aderisce al popolare genere sovietico del film fiabesco, esemplificato da registi come Aleksandr Ptuško e Aleksandr Rou. La concezione visiva del film è chiaramente ispirata alle illustrazioni del poema di Bucov, e quest’ultimo è indicato come coautore della sceneggiatura. La versione cinematografica, tuttavia, altera la trama in misura significativa e in parte normalizza la stranezza dell’originale. Nel poema la migliore amica di Andriješ è una pecora parlante di nome Miora, mentre il cattivo è un dragone con sette teste anziché il mago malvagio del film, Tempesta Nera. Il film non fu un successo al botteghino e venne criticato dalla stampa sovietica per la sua sceneggiatura poco articolata, ma gli aspetti che piacquero ai recensori dell’epoca conservano ancor oggi il loro fascino: la performance dell’attore bambino Konstantin (Kostja) Russu, la colonna sonora e la fotografia di Suren Šachbazian.
James Steffen
Cast and Credits
Sog.: dal poema omonimo (1946) di Emilian Bucov. Scen.: Emilian Bucov, Hryhorij Koltunov, Sergej Ljalin. F.: Vadym Vereščak, Suren Šachbazian. M.: V. Bondina. Scgf.: Viktor Nikitin, Oleg Stepanenko. Mus.: Ihor Šamo, Grigorij Tyrceu. Int.: Kostantin Russu (Andriješ), Nodar Šašik-ogly (Voinovan), Ljudmila Sokolova (Ljana), Kirill Štirbu (Pakala), Evgenij Ureke (Strymba-Lemna il Gigante), Domnika Darienko (donna cieca), Robert Vizirenko-Kljavin (Tempesta Nera), Trifon Gruzin (BarbaKot). Prod.: Studi Cinematografici di Kyiv. 35mm. D.: 62’. Col.
DUMKA
Scheda Film
Dumka è il primo dei documentari diretti a inizio carriera da Sergej Paradžanov presso gli Studi cinematografici Dovženko di Kyiv. Il soggetto del film è il coro accademico di stato Dumka, divenuto celebre per il canto a cappella. Fondato nel 1919 all’epoca della Repubblica popolare ucraina, l’ensemble è sopravvissuto alla Seconda guerra mondiale, allo stalinismo, al disgelo, alla stagnazione, alla perestrojka, e il suo repertorio ha rispecchiato i cambiamenti e i gusti dei tempi sovietici, facendo coesistere inni patriottico-comunisti, canzoni popolari e brani della musica classica internazionale.
Il film è un collage di esibizioni che spaziano dalle canzoni popolari ispirate alle poesie di Taras Ševčenko ai canti rivoluzionari di Pavlo Tyčyna e Ivan Franko. L’inno più famoso del Partito sovietico, Lode al Partito comunista, rappresenta il momento culminante del film.
Paradžanov considerava Dumka il suo fallimento. Tuttavia esso rifletteva già in maniera piuttosto chiara la sua ricerca creativa. Il regista non era francamente interessato alla componente ideologica ma cercava l’opportunità di scoprire il folklore ucraino. Non aveva nessuna voglia di girare uno scontato film musicale per la televisione, così diede vita ai testi delle canzoni attraverso piccoli racconti poetici.
In questo modo ciascun pezzo trova il proprio immaginario. I motivi folkloristici ricorrenti, che ricordano il film d’esordio Andriješ, diventano una dichiarazione d’amore alla terra ucraina. Questo eclettismo è sottolineato dalla forza poetica delle immagini, nelle quali Paradžanov spesso riecheggia Dovženko. Il regista sottolinea inoltre il legame tra umanità e natura, esprimendo la sua ammirazione per quest’ultima. Seguendo le orme di Dovženko, ci ricorda che da questo legame è nata la cultura popolare. Come molti suoi colleghi, Paradžanov scopre l’Ucraina e la sua storia attraverso il cinema.
Stanislav Bytiutskyi
Cast and Credits
Scen.: Sergej Paradžanov. F.: Oleksij Pankratiev. Scgf.: L. Bajkova. Prod.: Studi cinematografici Dovženko, Studi televisivi di Kyiv. DCP. D.: 25’. Col.
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