Ven

30/06

Cinema Lumière - Sala Scorsese > 17:00

16mm – Etienne O’Leary

Introduce

André Habib

Cinema sperimentale del Québec e del Canada

I tre programmi qui riuniti sono contraddistinti da una grande eterogeneità. Nonostante il titolo non intendono proporre una definizione prescrittiva di ciò che dovrebbe essere ‘il cinema sperimentale del Québec e del Canada’. Al massimo ci permettono di intravedere l’eclettismo che questa espressione racchiude: tre film psichedelici girati da un quebecchese a Parigi, stupendi film-diari realizzati da un canadese (innamorato del Québec) che vive a New York, il frammento di un filmato amatoriale in 8mm che mostra l’arrivo di Fernand Léger alla stazione ferroviaria di Québec City nel maggio del 1945, il primo film studentesco girato a Montréal da un filmmaker acadiano la cui eccezionale produzione era destinata a svilupparsi in parte negli Stati Uniti, un B-movie sperimentale di fantascienza dagli accenti surrealisti, un poetico film di found footage collettivo, un film queer intimo che mescola film e video… Questi titoli sono opera di filmmaker affermati (Bourque, Wieland) o di artisti che hanno realizzato solo uno o pochissimi film sperimentali (Lafleur, Desrosiers, Parent, Lafontaine). Hanno in comune il fatto di essere stati riscoperti o restaurati, in molti casi di recente, grazie al lavoro della Cinémathèque québécoise (che conserva i lavori di Joyce Wieland e di O’Leary e vari altri film di questa sezione). Molti di essi non sono mai stati proiettati pubblicamente al di fuori del Canada. Fanno parte di recenti iniziative storiografiche e archivistiche – cui questa sezione spera di contribuire – volte a mappare, scrivere e recuperare la storia del cinema sperimentale canadese e quebecchese (si veda Zryd & Broomer o Lafleur & Elwani). Esercizi isolati, indipendenti e orgogliosamente artigianali, tutti questi film solitari sono paradossalmente espressione di una collettività – una “comunità inconfessabile”, un “popolo assente” – e di una moltitudine. Fanno emergere, per la nostra massima felicità, la bellezza segreta di un mondo nascosto ma anche le possibilità sommerse del cinema, ed è una fortuna poter riportare in superficie e riscoprire tutto questo. 

Squarci di bellezza: i film di Etienne O’Leary 

Se Etienne O’Leary (nato a Montréal nel 1944) avesse composto un saggio autopoietico avrebbe potuto intitolarlo Alchimia del film in omaggio all’Alchimia del verbo di Arthur Rimbaud, al quale è stato talvolta accostato tanto per la forza poetica quanto per la natura folgorante della sua opera (tre anni di intensa attività creativa seguiti da un lungo silenzio). Nei tre film che O’Leary realizzò a Parigi e dintorni tra il 1966 e il 1968 troviamo uno sguardo capace di allucinare il quotidiano e di sublimare l’ordinario in una sequenza sincopata di visioni caleidoscopiche. La sua opera si inserisce nel filone psichedelico del cinema degli anni Sessanta (viene in mente il lavoro del suo amico Pierre Clémenti, che appare nei film di O’Leary e che proprio da lui avrebbe appreso i rudimenti del cinema), dove il diario filmato diventa un modo per varcare le porte della percezione contro cui la realtà spesso si infrange violentemente. In Day Tripper, e ancor più in Homeo e Chromo Sud, O’Leary usa sovrapposizioni virtuosistiche, un frenetico montaggio fotogramma per fotogramma e complessi collage musicali per comporre una ‘folle parata’ di cui è l’unico a possedere la chiave. I suoi palinsesti di immagini e suoni potebbero essere meglio descritti da un’altra parola rimbaudiana: illuminazioni. Pochi anni dopo il Maggio francese (immagini di quegli eventi appaiono alla fine di Chromo Sud) O’Leary tornò in Québec. La sua opera è stata riscoperta solo all’inizio degli anni Duemila, grazie al lavoro  di Jean-Pierre Bouyxou, Christian Lebrat e Nicole Brenez e poi del Centre Pompidou, che ha trovato gli elementi filmici conservati alla Cinémathèque québécoise. Questi elementi sono stati proiettati nel 2010 a Montréal alla presenza dell’autore, che non vedeva i suoi film dagli anni Settanta e che è scomparso l’anno dopo. Le copie proiettate a Bologna, distribuite da Light Cone e ricavate dagli elementi originali conservati a Montréal, non sono mai state mostrate in Italia.

André Habib

Info sulla
Proiezione

Venerdì 30/06/2023
17:00

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

DAY TRIPPER / LE VOYAGE DIURNE

Regia: Etienne O’Leary
Anno: 1966
Paese: Canada (Québec)
Durata: 9'
Audio
Sonoro
Edizione
2023

HOMEO

Regia: Etienne O’Leary
Anno: 1967
Paese: Canada (Québec)
Durata: 38'
Audio
Sonoro
Edizione
2023

CHROMO SUD

Regia: Etienne O’Leary
Anno: 1968
Paese: Canada (Québec)
Durata: 21'
Audio
Sonoro
Edizione
2023