YORU NO KAWA

Kozaburo Yoshimura

Photo © Kadokawa

[Fiume notturno]. T. int.: Undercurrent, Night River. Sog.: dal romanzo omonimo (1952) di Hisao Sawano. Scen.: Sumie Tanaka. F.: Kazuo Miyagawa. Scgf.: Akira Naito. Mus.: Sei Ikeno. Int.: Fujiko Yamamoto (Kiwa), Ken Uehara (professor Takemura), Michiko Ono (Miyoko Funaki), Kazuko Ichikawa (Atsuko Takemura), Michiko Ai (Setsuko), Keizo Kawasaki (Goro Okamoto), Eijiro Tono (Yujiro Funaki), Shunji Natsume (Seikichi), Eitaro Ozawa (Omiya). Prod.: Daiei. DCP. Col.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Tratto da un romanzo di Hisao Sawano (1912-92), questo film eccezionale porta avanti l’esplorazione drammatica e vibrante della Kyoto del dopoguerra condotta da Yoshimura. Sebbene lavorasse solitamente sulle sceneggiature di Kaneto Shindo, il regista collaborò qui con la principale sceneggiatrice giapponese, Sumie Tanaka (1908-2000). L’influenza di Tanaka contribuì probabilmente a rendere con particolare intensità ciò che Hitoaki Kono ha definito “un nuovo tipo di donna di Kyoto”, incarnata in maniera convincente da Fujiko Yamamoto (1931), all’epoca una delle principali star della Daiei. Il film analizza vividamente lo scontro postbellico tra tradizione e modernità attraverso la relazione tra una disegnatrice di kimono e uno scienziato sposato.
Primo film a colori di Yoshimura, Yoru no kawa è una delle sue opere più toccanti e di maggior impatto visivo. Pur essendo daltonico, il regista si ispirò alle teorie sulla psicologia del colore per sfruttare appieno le potenzialità del nuovo mezzo. Per Fumiaki Itakura l’organizzazione visiva del film “si focalizza in maniera specifica sulla nuova tecnologia del colore […], combinandola con altri elementi della messa in scena, con i movimenti di macchina e con il suono per rappresentare le complesse emozioni della protagonista”. Il direttore della fotografia prese spunto dai motivi colorati dei kimono creati dal personaggio, riflettendo ciò che Derek Owen definisce “le note più tetre delle vicende amorose della protagonista” e insieme rimandando a un sottotesto politico: lo stesso Yoshimura associò esplicitamente il suggestivo utilizzo del rosso, del bianco e del blu ai valori di “libertà, uguaglianza e fratellanza”. Miyagawa definì la città di Kyoto come “il sogno di un regista”, e la sua incantevole fotografia riproduce la bellezza di quei paesaggi urbani, ancora ampiamente scampati alla modernizzazione. Lo splendore visivo del film risalta al meglio in questo nuovissimo restauro in 4K a cura di Kadokawa.

Alexander Jacoby e Johan Nordström

Copia proveniente da

restaurato in 4K da Kadokawa presso il laboratorio IMAGICA Entertainment Media Services, a partire dal negativo 35mm originale Eastman Color. Grading supervisionato da Mashiro Miyajima.