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Sog.: dal romanzo “La spartizione” di Piero Chiara; Scen.: Adriano Baracco, Tullio Kezich, Piero Chiara, Alberto Lattuada; F.: Lamberto Caimi; Mo.: Sergio Montanari; Scgf.: Vin- cenzo Del Prato; Cost.: Dario Cecchi; Mu.: Fred Bongusto; Int.: Ugo Tognazzi (Emerenziano Paronzini), Francesca Romana Coluzzi (Tarsilla Tettamanzi), Angela Goodwin (Fortunata Tettamanzi), Milena Vukotic (Camilla Tettamanzi), Jean-Jacques Fourgeaud (Paolino), Valentine (Caterina), Checco Rissone (Mansueto Tettamanzi), Antonio Piovanelli (don Casimiro), Piero Chiara (il Pozzi), Alberto Lattuada (il dottor Raggi); Prod.: Maurizio Lodi Fé per Mars Film 35mm. D.: 113’. Col.
Scheda Film
Ugo Tognazzi alias Emerenziano Paronzini contro il terzetto di sorelle Tettamanzi. Questo avrebbe potuto essere il titolo corretto del film: un’orgia di zeta e d’impacci e di repressioni provinciali. Altro che quello vero che ammica a cameriere ancheggianti e pre-fenechiane, senza peraltro mantere le promesse. O magari il titolo più vero di tutti, quello del romanzo di Chiara La spartizione che è mille volte più ammiccante. Perché allude alla sorte del malcapitato Paronzini Emerenziano che si trova «spartito» fra le tre sorelle Camilla, Fortunata e Tarsilia. Ma anche alla spartizione che lui, il Paronzini/Tognazzi, arriva a fare di loro. Ai morceaux choisis che compone nella sua imagerie delirante. Di Tarsilia terrà soltanto le splendide gambe, di Camilla le mani morbide e affusolate e di Fortunata la chioma. Perché il feticismo, che è anche, sempre e comunque il feticismo della macchina da presa ogni volta che questa ritaglia un pezzetto del mondo e ne fa un primo piano, il feticismo è il processo per cui uno arriva a isolare un oggetto parziale (e formalmente e usualmente per nulla erogeno) per trasformarlo in un oggetto del desiderio. Questo più o meno diceva Sigmund Freud più di un secolo fa. Adesso non andate a parlare a Lattuada di Freud. Vi direbbe (vi avrebbe detto) che lui di Freud non ha mai letto neanche una riga. Ma voi lo sapete benissimo che stanno parlando della medesima cosa.
Gualtiero De Marinis