VEDI NAPULE E PO’ MORI!

Eugenio Perego

Scen.: Eugenio Perego. F.: Vito Armenise. Int.: Leda Gys (Pupatella), Livio Pavanelli (Billy), Nino Taranto (il fratello di Pupatella). Prod.: Lombardo Film
35mm. L.: 1190 m. D.: 57’ a 18 f/s. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Non avevo ancora sedici anni, ma già ero abbastanza ricercato per le feste di piazza, cantavo ‘a fronna ‘e limone’ (canzoni a dispetto) e, a volte, venivo anche a recitare nelle sceneggiate. Un giorno, nella Galleria Umberto di Napoli, che qualcuno aveva soprannominato ‘l’ombrello dei pidocchi’, assieme a tanti artisti disoccupati, ero in attesa della provvidenziale ‘chiamata’ quando vedo avvicinarsi due uomini, uno alto, un lumacone, l’altro piccolo, con gli occhialini a pince-nez. Mi vedono e uno dice all’altro: ‘Eccolo, è lui!’. Ebbi la sensazione che si trattasse di due sbirri. Non avevo niente da rimproverarmi, ma poiché non si sa mai, abbozzai una fuga. Il lumacone mi raggiunse, mi afferrò per la collottola e mi disse: ‘Guagliò, te vo’ abbuscà trenta lire ‘o juorno pe’ na ventine e juorne?’ (ragazzo, vuoi guadagnare trenta lire al giorno per venti giorni?). ‘E ch’aggia fà?’ (Che dovrei fare?). ‘O frate e Leda Gys’ (Il fratello di Leda Gys). La paura mi passò d’incanto e fu così che debuttai nel cinema. I due erano Livio Pavanelli, il lumacone, alto quasi due metri, e Perego, il regista del film, che tutti chiamavano ‘’o Prufessore’ (il Professore)”. Così Nino Taranto ricordava a chi scrive il suo esordio in questo film prodotto da Gustavo Lombardo, un’altra perla di quel cinema popolare napoletano di cui Leda Gys era l’incontrastata reginetta e che i critici snobbavano con stupida supponenza.

Vittorio Martinelli

Copia proveniente da

Restaurato nel 2000 da Cineteca di Bologna e Fondazione Cineteca Italiana con il contributo di Goffredo Lombardo presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata a partire da una copia positiva originale nitrato imbibita e priva di didascalie; le didascalie sono state ricostruite e inserite nella versione restaurata