TU M’APPARTIENS!

Maurice Gleize

Scen.: Alfred Machard. F.: Willy Faktorovitch, Vinocourt. Scgf.: René Renoux. Int.: Rudolf Klein-Rogge (Laussade, Burat), Francesca Bertini (Gisèle), Suzy Vernon (Madame Laussade), Camille Bert (il detenuto n. 37232), Riri Bouché (la chiromante), René Alexandre (Goume), Léonce Cargue (l’aiuto di Daburon), André Rolane (il ragazzo). Prod.: Union Latine Cinématographique. DCP. D.: 105’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

5 aprile 1929: Tu m’appartiens! viene presentato al Théâtre des Champs-Elysées nel corso di uno degli ultimi eventi dedicati al cinema muto prima dell’avvento del sonoro, terremoto che metterà a dura prova le produzioni francesi. Questo film, opera di respiro internazionale, non farà eccezione. Eppure la sceneggiatura è firmata da Alfred Machard, romanziere alla moda, e mette in scena due star immense: il tedesco Rudolf Klein-Rogge, celebre per aver prestato la sua figura e la sua strana maschera a grandi opere dell’espressionismo (tra cui il sinistro dottor Mabuse di Fritz Lang) e qui in un ruolo completamente diverso dal suo solito, e l’italiana Francesca Bertini. Eterna femme fatale, a partire dal 1910 l’attrice ha accumulato trionfi sotto la direzione dei migliori cineasti italiani e tenta di proseguire la sua folgorante carriera. Maurice Gleize, qui al suo sesto film dopo aver conosciuto il successo di pubblico solo con La Madone des sleepings, co-diretto con Marco de Gastyne, ricorre a un montaggio frenetico per scandire un’azione basata sull’articolo 635 del codice penale, il quale stabilisce che dopo vent’anni di latitanza un evaso dalla colonia penale possa riacquistare la libertà se non viene catturato dalla polizia. La bella Gisèle, in passato abbandonata dal suo amante, concentra tutto il suo rancore nel tentativo di contrastare quel decreto, mentre François Laussade, passato dalla condizione più umile di galeotto a quella di magnate della navigazione di lusso, smascherato dalla vendicatrice fugge stravolto per i centoventi minuti del film. Rimane impressa la sequenza della retata, degna di Pabst, e l’ascesa sociale della Bertini mostrata attraverso una successione di arrivi di automobili sempre più lussuose. E rimane impressa anche la volontà del regista di punteggiare l’azione con primi piani muti di oggetti sonori per eccellenza (orologi, telefoni, sirene di navi…) e la sua aspirazione a un cinema europeo esteticamente piacevole. Tu m’appartiens! si apprezza infine soprattutto per il portamento regale e l’eterna fotogenia di Francesca Bertini.

Pierre Philippe

 

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Restaurato in 4K nel 2021 da Gaumont in collaborazione con CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée presso il laboratorio L’Image Retrouvée a partire da due negativi nitrato, uno dei quali contenente i titoli e i cartelli originali