THE TRAP

Robert Thornby

Sc.: George C. Hull. F.: Virgil Miller. In.: Lon Chaney (Gaspard), Alan Hale (Benson), Dagmar Godowski (Hélène, Thalie nella versione originale), Stanley Goethals (il ragazzo), Irene Rich (l’istitutrice), Spottiswoode Aitken (l’amministratore), Herbert Standing (il prete), Frank Campeau (il sergente di polizia). P.: The Universal Film Manufacturing Co. 35mm. L.: 1396 m. D.: 63’ a 20 f/s. Copia imbibita realizzata con il metodo Desmet

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il film è ricordato per la scena in cui Chaney affronta a mani nude un lupo nell’oscurità. Bisogna riconoscere che essa, ancora oggi, non ha completamente perduto il suo fascino. Secondo Brownlow, questo sarebbe il primo film americano interamente girato con pellicola pancromatica. Alcuni primi piani di Chaney avrebbero dovuto essere rigirati in ortocromatica, poiché il suo trucco rendeva male sulla nuova emulsione. È un soggetto che si iscrive appieno nella mitologia dell’attore. Gaspard ama senza essere amato, e tutti gli sforzi che compie per alleviare la sua sorte non fanno altro che peggiorare la situazione. La principale debolezza della sceneggiatura, d’altronde,  risiede nell’eccessivo compiacimento riservato alle tendenze masochiste dell’attore. Nel corso di numerose sequenze, Chaney non fa altro che compatirsi. Siccome, in aggiunta, il suo odioso comportamento è giustificato troppo debolmente, serve molta buona volontà per interessarsi alle sue disgrazie. Alla fine, il nostro giudizio sul film dipenderà dal giudizio che diamo aprioristicamente a Chaney. Lon Chaney, come Fairbanks e qualche altro, è un fenomeno che ha potuto svilupparsi solo all’interno del cinema muto. La sua recitazione è essenzialmente concepita per animare delle immagini. La copia ritrovata in Belgio è stata completata con materiale proveniente dalla Cineteca Nazionale di Roma. Abbiamo così potuto ottenere una copia di lunghezza approssimativamente pari a quella originale.

Jean-Marie Buchet, Cinémathèque Royale de Belgique

Per la prima volta, parlando di questo film, venne utilizzato lo slogan “L’uomo dai mille volti”. Incredibilmente, la storia era stata scritta da Lon Chaney, Irving Thalberg, Lucien Hubbard e Robert Thornby, in modo da partire in quarta. Thornby sembra sia stato un regista poco brillante; smise di lavorare per la Universal e passò al FBO.

Kevin Brownlow

Copia proveniente da