THE FLUTE OF KRISHNA
F.: John Capstaff. Scgf.: Norman Edwards. Crgf.: Martha Graham. Int.: Robert Ross (Krishna), Evelyn Sabin (Radha), Thelma Biracree, Constance Finkel, Betty MacDonald, Susanne Vacanti (danzatrici). Prod.: Eastman Kodak Company. 35mm. D.: 7’. Col.
Scheda Film
La prima volta dietro la macchina da presa del ventinovenne Rouben Mamoulian fu sostanzialmente una produzione scolastica. Girato quando Mamoulian dirigeva la School of Drama di Rochester, dove lavorava anche la coreografa Martha Graham, questo cortometraggio servì sia a sperimentare un nuovo procedimento a due colori della Eastman, sia a lanciare la danza moderna di Graham, presentata sul palcoscenico newyorkese nell’aprile di quell’anno. Realizzato nel maggio del 1926, The Flute of Krishna mostra un flautista in turbante bianco che trascina in una danza di seduzione tre fanciulle vestite in abiti succinti. Appare una quarta donna, che danza con un ramo fiorito in mano, e tutto ciò che l’ha preceduta appare così come un provocante preliminare. Le fanciulle escono di scena, la ballerina con i fiori sviene e per un istante pare che Krishna l’abbia conquistata. Nel mondo sensuale di Mamoulian il passaggio dalla lussuria all’amore e l’accettazione della fragilità diventeranno temi ricorrenti. Sebbene le immagini tendano al verde sgargiante o al giallo paglierino, fa qui il suo ingresso nel cinema di Mamoulian il colore come emblema del desiderio e del sogno (che verrà portato a perfezione in un musical per il resto trascurabile intitolato Summer Holiday), anche se dovranno passare altri nove anni prima che il regista lo utilizzi nuovamente, in Becky Sharp (proiettato al Cinema Ritrovato 2019).
Ehsan Khoshbakht