THE COUNT
Scen.: Charles Chaplin. F.: Roland Totheroh. Int.: Charles Chaplin (apprendista nella sartoria), Edna Purviance (Miss Moneybags, ricca ereditiera), Eric Campbell (sarto), Leo White (conte), May White (signora grassa), Charlotte Mineau (signora Moneybags), Albert Austin, Stanley Salford, John Rand (invitati), Loyal Underwood (invitato minuscolo), James T. Kelley (maggiordomo), Leota Bryan (ragazza), Eva Thatcher (cuoca), Frank J. Coleman (invitato vestito da Pierrot/poliziotto). Prod.: Charles Chaplin per Lone Star Mutual. Pri. pro.: 4 settembre 1916. DCP. 2 bobine / 2 reels.
Scheda Film
The Count ebbe una lunga gestazione. Presumibilmente Chaplin iniziò a lavorarci dopo aver terminato The Vagabond ma dovette momentaneamente accantonarlo per rispettare i tempi di consegna pattuiti con la Mutual. Nonostante l’assenza di una sceneggiatura vera e propria, la corrispondenza conservata negli archivi Chaplin ci permette di datare il processo di ideazione del film. Il 31 luglio 1916 Chaplin invia un telegramma al fratello Sydney che si trova a New York: “Hai qualche suggerimento per scene? Ho sala da pranzo e sala da ballo interpreto un conte impostore che vuole conquistare ereditiera ma la storia non funziona. Mandami qualche gag se possibile. Charlot vestito da sera per ballo. Charlie”. Le idee non tardarono ad arrivare. Affidandosi ad un cast sempre più collaudato nel quale spicca Eric Campbell, e sfruttando il meccanismo dello scambio di persona già esplorato in Her Friend the Bandit due anni prima (e al quale ricorrerà da The Adventurer in poi), Chaplin mette in scena un’esilarante satira dell’alta società e delle sue idiosincrasie che trova i suoi momenti più alti in due scene chiave, e non a caso menzionate da Chaplin nel suo telegramma, quella della cena e quella del ballo. The Count fu sicuramente uno dei titoli più impegnativi per Chaplin fino a quel momento. Nel film compaiono ben tre set diversi e la sequenza del ballo richiese oltre due settimane di lavoro durante le quali Chaplin ingaggiò un’orchestra per suonare anche durante le prove. Chester Courtney, collega di Chaplin dai tempi di Karno, ricorda che tra una ripresa e l’altra Chaplin imparò a suonare diversi strumenti, per poi esibirsi, alla fine delle riprese, in un piccolo concerto davanti agli attori e alle maestranze.
Restaurato nel 2013 da Fondazione Cineteca di Bologna presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata in collaborazione con Lobster Films e Film Preservation Associates. Restauro sostenuto da The Film Foundation, the George Lucas Family Foundation e the Material World Charitable Foundation.